Pellegrini Motofest
24-25 Giugno 2005 - Pellegrino Parmense (PR)

Questa cronaca, insieme a quella del party degli Steel Roses, è la piu' difficile per noi. Arrivo Venerdi' sera... tanti i Net presenti... tutti gli amici piu cari... Topper, Fiona, Bobo, Barbaraggiano, Gaba, Jorghes, Gaia, JP... il padrone di casa Bikernick e tutti gli altri.... che storia... sai sta arrivando anche la BBBBIonda... è per strada arriverà sul tardi.

La festa inizia, cena pizzosa alla Caserma e poi... birra, festa, cabaret sul palco... Laura non arriva.. beh sarà già in albergo....

Laura non ci raggiungerà mai.... alla mattina una telefonata... mi svegliano gli occhi gonfi di Bobo nascosti da un paio di occhiali neri... Laura è morta... sulla strada... stanotte...

Oggi è Domenica 9 ottobre.... è passato un po' di tempo e finalmente mi sono deciso... Dobbiamo andare avanti perchè la nostra scelta è rischiosa e difficile e tutti noi siamo inconsciamente consapevoli del pericolo che ci aspetta dietro ogni angolo, ogni curva, incrocio o cantiere autostradale. Perchè noi siamo così ... e la nostra forza sta anche nella capacità di affrontare queste situazioni alla nostra maniera.... Brindando, facendo festa, facendo sentire le nostre urla fino ai nostri fratelli lassù che ci guardano e che ci aspettano. El Cini

PER LAURA! BROOOOOOOOOOO!!!!!!!

Due parole di Nicola 'Bikernick' dei Pellegrini.

Ho letto solo oggi (28 ottobre 2005) le parole scritte dal Cini sul nostro motoraduno, anche se mi aveva già annunciato di averle scritte. Spesso ho ripensato a quello che è accaduto e tutte le volte mi son detto, tra me e me, che nessuna cronaca poteva essere scritta perché sarebbe stata profondamente influenzata da ciò che era successo. Ognuno di noi l’ha vissuta in modo diverso, anche se – lo hanno testimoniato quelle lacrime a stento fermate sull’orlo degli occhi – uguale è stato il dolore.

Che cosa è successo.

Bobo mi avverte che Laura avrebbe volentieri dormito all’ostello e mi prega di chiamarla per darle tutte le informazioni. Grande! Memorizzo il numero sul cellulare. E scrivo tutte le “BBB” che ci vogliono!

La chiamo. Ciao Laura! Sono Nicola. Per l’ostello non c’è nessun problema, ho già avvertito che arrivi tardi e le chiavi le ho io. Per cui vieni alla Vecchia Caserma o chiedi di me.

Mi dice che le consegneranno la moto dal tagliando verso le cinque, se va bene. Calcoliamo che ci vogliono almeno 6 ore. E poi le soste. Mezzanotte e mezza. A qualsiasi ora, tanto io sono lì.

Mezzanotte passa. Sono ormai le due e mezza. Laura non è ancora arrivata ma non sono per niente preoccupato perché niente può succedere tranne qualche stupido contrattempo (siamo abituati a pensare che nulla può succedere alla sfera dei nostri affetti, delle nostre conoscenze, almeno nulla di così tragicamente improvviso e irreversibile).

Sabato mattina è la notizia che arriva come uno schiaffo in pieno viso. Non è possibile, continuo a ripetermi. Guardo intorno e ciò che vedo va al rallentatore, credo di aver visto per primo Cini e il suo dolore malcelato non si trasforma in un sorriso. Non sento nulla che non sia una parola su Laura. Le altre parole, non hanno senso. Aspetto come stordito che la moviola riavvolga il nastro -aspetta un attimo, dico- c’è un errore: questo non è possibile. Invece qualcuno qualcosa urla forte: è vero, è vero, e continua a urlare e urla dentro e fa male come un cuneo appuntito che ti spacca in due la testa e il cuore, e continua, continua. Basta. La festa è finita.

La festa è finita. Anche se la gente continuerà ad arrivare, anche se la musica sarà perfetta, tutti avranno mangiato e bevuto, anche se cercheremo di riprendere a sorridere tra gente che ti sorride e non sa perché sei solo con la tua faccia fuori posto e non hai voglia di parlarne e non capisce. Anche se tra noi proviamo, a parlar d’altro.

La festa si è conclusa. E Laura non l’ha mai raggiunta. Al numero “BBB” non risponderà più. C’è qualcosa di incompleto in tutto questo. C’è qualcosa di sbagliato, di profondamente ingiusto. Non dovrei pensare in questo modo, e provo a farmene una ragione. Diciamo che è la Vita che è così.

Si va avanti.

Non ho cancellato il suo numero di cellulare. Ancora non l’ho fatto.

Bikernick