International HD Festival - Hungary
5-8 Giugno 2003

Piccola cronaca By Tony Sex

Cosa può spingere fino in Ungheria quattro allegri corsari?
Quest’anno complice il bel tempo (a parte i tre temporali di quel famoso week-end da paura), c’era la voglia di fare un bel giretto fuori porta, la curiosità di conoscere la cucina tipica, perché no anche le signorine locali e tanta voglia di fare sempre festa tutti insieme…
Decidiamo il ritrovo per il venerdì mattina alle otto precise a Portoviro per la partenza, quando al mio arrivo con qualche minuto di ritardo non vedo nessuno ad aspettarmi. Pensavo se ne fossero andati senza di me, ma invece era tutto nella norma. Mirco si era appena svegliato, Andrea era andato a dormire alle quattro circa della notte, quindi non aveva ancora fatto le valige, Mentre Big Omar era in dirittura d’ arrivo al punto di ritrovo.

Nel frattempo cammino verso la casa di Andrea per dargli la sveglia, ma quando arrivo è già sbarbato e lavato in boxer che carica la moto…Dopo aver fatto una ricca colazione, guardiamo l’orologio e vediamo che sono quasi le dieci e mezza della mattina, meno male…Dopo aver constatato che tutti avevamo i documenti e le moto ok, si parte!!
La prima tappa immediatamente da un meccanico di Portoviro, per fissare il parabrezza sulla moto di Andrea, che naturalmente aveva installato nella notte. Ma la fortuna vuole che il meccanico sia sprovvisto delle chiavi in pollici, allora un lampo di genio, fissiamo il parabrezza con nastro isolante, il quale dovrà essere sostituito dopo ogni cento chilometri di percorrenza…

Superato il primo intoppo mattutino, ci dirigiamo verso l’autostrada, tutti col sorriso che prendeva l’ intera carreggiata. E’ circa l’ una e trenta del pomeriggio, quando per un certo languorino decidiamo di fermarci all’ autogril. Ambrogio ho voglia di qualcosa di buono! Pranzo al sacco, dopo tre panini, ed una bella rinfrescata all’ugola sotto l’ombra di un albero del parcheggio ripartiamo con destinazione confine Italo-Austriaco… 

Nel frattempo il nastro isolante andava consumandosi. Lungo l’ autostrada, ricca di gallerie, ci accorgiamo che ci accompagna la nostra nuvoletta, infatti all’uscita di una di queste:giù acqua!!!
Ma noi corsari previdenti siamo partiti tutti con tute antipioggia, che rimasero ben piegate nelle borse per non bagnarle…E’ bastato qualche chilometro ad alta velocità, ed eravamo tutti asciutti e stirati. Arrivati in Austria ci dirigiamo a tutta birra verso Graz, per una tappa benza-panino-chiavi torx, non dimenticate mai: prima di partire per andare al bar a prendere un caffè, stringete bene tutte le viti della moto, a meno che non vogliate tornare a casa con qualche pezzo in meno…

Siamo ormai in pieno pomeriggio quando ripartiamo da Graz, puntammo le nostre forcelle verso L’ Ungheria, che per quel fine settimana sarebbe stata terra di motori ruggenti.

Arrivati al confine Austro-Ungarico, il poliziotto di frontiera ci guarda un po’ di traverso, ma noi gli diciamo che siamo lì per il Festival, allora ci fa passare senza problemi, con un piccolo cenno di sorriso. Effettuiamo un cambio di moneta locale e via che si riparte per destinazione lago di Balaton, quando subito dopo la prima curva vediamo all’orizzonte un muro nero!?! Ma che roba è mi chiesi!? Un minuto dopo non mi serviva certo il Colonnello Giuliacci per capire che si trattava di grandine ed acqua con raffiche di vento che ti spettinavano i capelli sotto il casco. Viste le ostilità della natura, facciamo una bella inversione a U sulla strada e ci dirigiamo verso un ristorante appena passato per ripararci. Ma guardando bene l’ orologio decidiamo di metterci a tavola, per gustare le delizie locali. Fuori continua a diluviare, ma al nostro tavolo nel ristorante dilaga l’ allegria, la cucina è decisamente saporita, zuppe ricche di verdure e carni spezziate, a parte la quantità industriale di aglio che c’ era in ogni piatto, quella notte nessun vampiro ci avrebbe avvicinati…

 

Sazi e contenti, decidiamo di proseguire per Alsoors, visto che il temporale a cessato tutte le sue attività, lungo la strada si respira il profumo delle campagne, solo l’indomani a sole ormai alto, ci saremo accorti che intorno a noi c’era natura a perdita d’ occhio, le case dei contadini, i tavolini dei bar consumati dal tempo, sembra proprio che qui tutto si sia fermato tanti anni fa…

Ma ecco che ormai per la strada si vedono i cartelli indicare la vicinanza del Festival, arriviamo lungo la via principale, ad accoglierci un bel Welcome Biker, non chiedo di meglio.

Essendo Italiani ci facciamo subito tanare alla grande!! Stranamente all’entrata del raduno nessuno ci ha fermato per controllare che avessimo i bracciali per entrare al raduno, ma per il momento non ci facemmo caso e parcheggiammo le moto. Le prime persone che incontriamo al raduno sono due bolognesi che conosciamo bene, ma come è proprio piccolo il mondo! Vero? Ci danno qualche dritta su dove andare a dormire, molte famiglie per arrotondare affittano delle stanze delle proprie case per la notte. A quel punto decidiamo di andare in cerca di una di queste, quando all’uscita dal raduno ci fermano con un bel ALT!!!

Mo Dio bono! Avrebbero detto i due bolognesi, non avevamo i bracciali per il lascia passare, cerchiamo di farci capire, ma quelli della sicurezza non promettono niente di buono. Incominciano ad arrivare altri della sicurezza, e noi continuiamo a spiegargli che nessuno all’entrata ci aveva fermati per il controllo.

Dopo circa mezz’ora, finalmente arriva una ragazza dell’organizzazione che fortunatamente parla bene l’italiano, con la quale ci chiariamo sull’accaduto e che poi ci accompagnerà alla cassa per pagare l’entrata al raduno e consegna dei bracciali.Il mio portava il numero 1313, è la pura verità, ho tenuto il bracciale.

Avendo quasi rischiato l’arresto subito la prima sera, arriviamo timidi timidi in paese per cercare un posto da dormire, quando decidiamo di mandare in perlustrazione il nostro skipper ufficiale Andrea, che non esita a suonare il primo campanello di una famiglia...
....dalla porta arriva una signora, che vista l’ora (circa mezzanotte) stava sicuramente dormendo. Ci spiega che ha disponibili soltanto le camere per una sola notte, ma noi accettiamo ugualmente perché ormai esausti da quella giornata.

 


Portiamo i nostri pochi bagagli di sopra, per poi fare una bella doccia rilassante con il nostro bagno schiuma preferito: ELF motor oil, ma questa è tutta un’altra storia. Dovete sapere che Mirco da stare sotto la doccia ci chiede del sapone… Andrea per fargli uno scherzo gli passa una confezione famiglia di olio da motore, se ne sarebbe persino accorto un bambino, ma diamo pure colpa alla stanchezza, quando dal bagno si sente dire: ma ma ma questo è olio…

Dovevate vedere con i vostri occhi, eravamo completamente piegati in due dal ridere… Mi erano venuti i crampi allo stomaco, sembrava di aver assistito ad una candid camera.

Ma la serata doveva continuare. All’una circa della notte Omar decide di andare in branda distrutto dal viaggio, mentre noi tre andammo a dare un’ occhiata al raduno.

 

Come ipnotizzati dalla musica, entriamo in un tendone, per berci una cosa, quando ci accorgiamo (proprio per caso) che sul palco ci sono della gnocche che ballano la lap dance.

Se Dio esiste, quella notte ne ho avuto le prove, le donne più belle del mondo stavano tutte in quel piccolo paesino. Carichi di testosterone, prendiamo le moto per andare a vedere il lago di notte, quando arrivati notiamo che c’ è una discoteca proprio in riva a questo.

Quello non era il Festival dell’Harley-Davidson, ma era la sagra della gnocca, credetemi, mi sono innamorato circa venti volte in meno di un’ora…

>>> AVANTI >>>