di Tommy
Giovedì
3 agosto
Ritrovo
previsto a casa del Tommy verso le 9.30, alle 10.45 sembra che siamo
pronti per partire…
Alla griglia di partenza:
BMW R100GS stracarico con Tommy e Soili e qualche quintale di bagagli…
Honda Shadow 600 pilotata da Giacinto, il quale viene ulteriormente
caricato con pasta, fagioli e tonno…
Suzuky Burgman 400 (Burghi), magistralmente condotta da Michele,
guida carismatica della prima fase del viaggio, destinazione Bierfest
in Kulmbach (Norimberga)…
HD Sportster 883 (Pompa da bearar n° 1), alla guida il prode Emilio…
HD Sportster 1200 (Pompa da bearar n° 2), al manubrio l'impavido
Sciabolone.
Si
parte….
Superstrada,
Valdadige, Brennero (acqua), ponte Europa (caterve di acqua).
Mentre
Michele lancia il Burghi in una folle sfida con Ninja e similari
(con profonda umiliazione di queste ultime) il BMW del Tommy viene
colpito lateralmente da una raffica di vento che sembra essere stata
sparata da un cannone antigrandine (20 secondi di adrenalina pura
e relativi calcoli mentali per limitare i danni durante la caduta,
fortunatamente non avvenuta); interi progni di acqua cadono verticalmente
sulle nostre teste e relativi annessi e connessi, la visibilità
è ormai un ricordo della mattina, e Michele superlanciato che continua
a sfidare le leggi di gravità (e non solo). Il gruppo si stacca,
si ricompatta, si perde, si aspetta, si ritrova, alcuni si fermano
in corsia di emergenza a fumare una cicca sotto l'acqua (tanto i
primi 4-5 tiri si riescono a fare), finchè, lievemente esasperati
e marci decidiamo che conviene anticipare la prima tappa, se vogliamo
evitare di diventare un tutt'uno con l'elemento liquido. Uscita
a Rosenheim e ricerca di un tetto per la notte.
Michele
entra nel primo Hotel che troviamo alla ricerca di informazioni,
nel frattempo noi strizziamo i guanti. L'Hotel costa 160 DM a notte
(per quelli del Guinness Trophy che devono stare via quasi un mese,
la notizia rattrista un po’, ma del resto sembra che non ci siano
molte alternative)…ma…. Michele sfodera il suo fascino teutonico
e, intenerendo la receptionist con le sue pessime condizioni (N.B.
Michele viaggiava sui torrenti con il Burghi bardato con mantella
australiana e stivali in gomma da equitazione…), si fa consigliare
una sistemazione un po’ fuori paese che dovrebbe fare al caso nostro…
si riparte… dritti…. sinistra…. destra… ancora sinistra…. passaggio
a livello…. campi… oopssss…. dove cazz… siamo??? Tommy che sta davanti
si ferma perplesso poco convinto della direzione senonchè… si affianca
un autobus che apre la porta e l'autista comincia a parlargli….
"Micheleeee… vieni a sentire cosa mi sta dicendo l'autista
dell'autobus"… due parole e l'autista ci spiega che abbiamo
sbagliato all'ultima svolta, ma che siamo molto vicini alla gasthouse
dove siamo diretti… grazie e saluti, l'autobus riparte e… ci rendiamo
conto che era un autobus di linea con tanto di passeggeri a bordo….
questi tedeschi… nel frattempo, la colonna di 8-10 macchine che
si era formata dietro l'autobus rimane diligentemente ferma attendendo
che noi tutti compiamo le nostre manovre di inversione e…. arriviamo
alla gasthouse… veramente bella.
Scarichiamo
borse e valigie, doccetta e… fame. Come si può fare? Siamo a circa
5 km dal paese e nessuno ha intenzione di riprendere le moto (naturalmente
piove ancora). Michele chiede al proprietario (lineamenti da Schwarzenegger,
che nel frattempo, dopo averci servito un'ottima Weizen scura in
bottiglia, ci sta offrendo bicchierini di Ramazzotti) se è possibile
chiamare un taxi per andare in paese a mangiare. "Kaine problema!!"
dice lui. Quindi lo sentiamo fare una telefonata nella quale dice
a qualcuno di alzarsi dal divano e di venire lì che ci sono dei
clienti da portare in paese… arriva un suo parente con una BMW M5
da urlo il quale, quando si rende conto che noi siamo in sei persone
(sette con lui) si rifiuta di guidare. "Kaine problema!"
dice Schwarzenegger, il quale si fa dare le chiavi del mostro a
quattro ruote e ci carica per portarci in paese… lui alla guida,
Tommy e Soili davanti, gli altri 4 dietro… si va.
Non
contento delle infrazioni già collezionate, Schwarzy si infila anche
in una zona pedonale e si ferma solo al limite della zona a rischio
di arresto immediato; motivo per il quale risultano vani i nostri
tentativi di portarlo con noi per offrirgli una birra… Si mangia…
e bene.
Dopo
cena facciamo quattro passi, due baruffe con il bancomat (of course)
e ci dirigiamo alla stazione per prendere un taxi per rientrare.
Ad una bella tassista ferma ad aspettare, chiediamo se ci sono due
taxi disponibili (visto che noi siamo in sei), e lei: "Ma perché
volete spendere i soldi per due taxi, vi chiamo um pulmino a nove
posti." Siamo abbbastanza stupefatti da tanta correttezza,
gentilezza e disponibilità. Rientriamo, prendiamo le ultime tre
bottiglie di Weizen nera da bere in camera e… buonanotte.
Venerdì
4 agosto
Dopo
aver scoperto che la nostra Gasthouse ospita anche Tassillo, asino
campione regionale di corsa, ed aver fatto una foto con il campione,
paghiamo (58 DM spesi bene) e ci imbarchiamo direzione Centro Moto
BMW a Munchen, naturalmente indossando le tute antiacqua. Il centro
BMW sembra il paese dei balocchi, abbigliamento, accessori, l'inverosimile
per il motociclista, Tommy e Michele si informano sui prezzi di
alcuni ricambi BMW per il 100GS, ma stranamente costano più che
in Italia … mah?!?… Tommy, che sa cosa lo aspetta in Irlanda, compra
una tuta antiacqua BMW testata dagli astronauti (250DM) e se la
infila tutto contento… si riparte… Kulmbach, arriviamo… tra sole
e temporaloni…
Verso
le 19.00 siamo da Gunthar, parcheggiamo nel suo piazzale il BMW
e l'Honda (le moto più cariche che dovranno andare in Irlanda) e,
distribuiti i viaggiatori sulle moto rimanenti andiamo alla Bierfest!!!!!!!!!!!!!
Paura!!!!!!!!!
Nel piazzale della festa, sotto il tendone, c'è una bolgia incredibile,
nella quale ci tuffiamo avidamente intraprendendo l'attività oltremodo
diffusa di "acquisto e consumazione di litri di bionda bevanda".
Il complessino sul palco interno macina canzonette a pieno ritmo
e la serata si svolge in completo abbandono ed allegria. Quando,
verso mezzanotte chiudono i banchi che vendono i litri… poco male,
incominciamo con i mezzi litri fuori dal tendone … l'ora si fa tarda
… gli amici girano e saltano dappertutto … ad una certa ora il Tommy,
esausto, si "corica" in un bel praticello vicino al parcheggio
delle moto, dal quale, in tempo zero, viene sollecitamente allontanato
da due solerti poliziotti; (successivamente Michele avrebbe spiegato
che in Germania "non si dorme sui praticelli" … almeno
in città.
Prendiamo
le moto e … andiamo a dormire? Ma no!!!!! Bisogna andare da Gunthar
a prelevare BMW e Honda per poi andare alla nostra Gasthouse a circa
20 km in mezzo ai monti … Michele alla guida, relitti e detriti
al seguito, qualche curva un po’ larga … finalmente arriviamo …
chiave sotto il tappeto … buonanott… ronf, ronf, ronf….
Sabato
5 agosto
La
nostra prima vera colazione tedesca … ottima; torniamo a trovare
Gunthar, turisteggiamo un po’ e poi, nuovamente in festa, cominciando
anche a sentirci allenati alla cosa … la festa impazza e a inizio
serata arrivano anche:
Piero,
Ciccio e Spillo con la macchina piena di fusti vuoti dell'anno scorso
… avanti con la fiesta … da una chiacchierata con un tedesco e successive
rielaborazioni avviene in Giacinto una trasformazione; nasce Blumentopf
… è l'inizio di una nuova avventura.
Domenica
6 agosto
La
sveglia non è un problema! Piero ha quella biologica inside (la
realtà è che lui non mangia e non dorme … campa a birra … mah?!?!)
e quindi anche noi siamo in piedi all'alba (entro le 9.00); sana
colazione e poi partiamo alla volta di una delle decine di birrerie
artigianali che sono presenti nella zona (praticamente ovunque ci
siano 4 case e relative anime c'è una birreria) … putacaso andiamo
a finire in una birreria biker (ci sono più di 50 moto parcheggiate
fuori e l'atmosfera è veramente piacevole (anche la birra, naturalmente)).
Riusciamo anche, dopo aver mangiato, mangiato e ben bevuto, a visitare
la parte di edificio dove avviene la produzione … bellissimo, in
terra battuta e pieno di antichi macchinari; solo la forza motrice,
una volta fornita da animali da tiro, è ora erogata da un baldo
motore elettrico (potensa della tenologia!!!).
Rientriamo
a Kulmbach, doccetta, riposino e … di nuovo sotto il tendone a fare
sollevamento … litri.
Prima
naturalmente passiamo da Gunthar dove troviamo … il Greco e la Monica,
aspiranti Irish, che, zitti zitti, quatti quatti, erano già arrivati
a Kulmbach. Bravo il pilota e brava la navigatrice!
Nota
1) Sciabolone ha il mal di testa e rimane taciturno tutto il giorno.
Nota
2) Con l'inoltrarsi nella notte avviene la prima trasformazione
da uomo a bestia di Blumentopf e … dopo varie peripezie passa la
notte con i cinghiali e si presenta alla gasthouse alle 8.30 del
giorno dopo (per ulteriori particolari (e ce ne sono) rivolgersi
all'interessato!!!)
Lunedì
7 agosto
Il
trio del Golf (Piero, Ciccio e Spillo) parte verso l'alba (10.30
- 11.00) a velocità supersonica verso l'Italia.
Mike, Sciabolone ed Emilio decidono di partire nel pomeriggio per
poter fare un'ultima tavolata assieme.
Ottimo … si opta per una birreria a 50 km e i tre vanno avanti dicendo
che si fermano ad aspettare da Gunthar.
Tommy, Soili, Blumentopf, Greco e Monica partono 20 minuti dopo
e, giunti da Gunthar … non trovano più nessuno!!!
Strano … saranno andati avanti; partiamo verso la birreria … vroooommmm
… ma, una volta arrivati, scopriamo che all'indirizzo in nostro
possesso c'è solo la fabbrica e non il piacevole luogo ricreativo
ove volevamo consumare il fiero pasto; non solo ma non c'è neppure
alcuna traccia del Burghi e delle Pompe da Bearar. Mah!?!?!?
Naturalmente inizia a piovere … naturalmente tanto e forte;
Entriamo in un centro commerciale dal quale tentiamo di contattare
i desaparecidos, ma, riusciamo solo ad augurare loro buon viaggio
sulla segreteria telefonica. Che tristezza … Mangiamo
qualche squallido incomprensibile boccone bevendo una fanta al mirtillo,
facciamo due passi e ci accingiamo a recuperare i cavalli d'acciaio
quando, improvvisamente: "Cazz…
rumore di Pompe da Bearar - corsa verso l'incrocio del rumore -
cazz … il Burghi sta svoltando l'angolo … cazz … mi sfugge - run,
run, run - cazz … li ho persi - cazz … ma stanno facendo inversione,
stanno tornando indietro … Heiiiii … Mikeeeeee … ".
Si
erano girati per caso perché avevano trovato un posto chiuso e ne
stavano cercando un altro. Che culo!!!
Ci
riuniamo (Guntar compreso) e andiamo finalmente a mangiare seriamente!
Flasback:
a Kulmback noi eravamo arrivati da Guntar finchè loro erano al distributore
a fare rifornimento e, pensandoli avanti avevamo proseguito; loro,
credendoci ancora in albergo avevano poi aspettato per due ore da
Guntar e non vedendoci più arrivare, alla fine erano partiti.
Infine
saluti e baci a tutti e partenze:
Mike,
Sciab ed Emilio verso Monaco e poi Italia…
Noi
5 a Kulmback per l'ultima notte.
Martedì
8 agosto
Partenza
all'alba (10.30 circa) direzione Nederland … vroommmmm …. caffè
… vroommmmm … tonno …. Vrooommm … caffè … Tappa: la moto del Greco
sta facendo cose strane … sta tagliando longitudinalmente la gomma
posteriore … troppo carico? Ammortizzatore scarico? Mah!?!?! Per
strada non si può fare nulla … si vedrà poi ...
Arriviamo
a Venlo, in Olanda, dove sappiamo che esiste un vero campeggio biker,
ora si tratta solo di trovarlo … cazz… se è grande sto' Venlo …
gli Olandesi sono gentilissimi, ti danno indicazioni estremamente
precise e dettagliate … peccato che portino da tutt'altra parte
… alla fine (sono ormai le 10 di sera passate) entriamo in un camping
per chiedere informazioni (se non si conoscono tra di loro) … intanto
ordiniamo 5 birre; dovete sapere che in Germania ci eravamo abituati
a sollevare con il braccio pesi consistenti (leggi boccali) e quando
ci siamo visti arrivare 5 sottili birrine da 0,2 non siamo riusciti
a contenerci e siamo scoppiati a sganasciare in lieta contemporaneità.
Tornando
al problema campeggio, il titolare di quello dove ci trovavamo al
momento si prodiga con l'elenco telefonico e finalmente trova indirizzo
e telefono del motorcamping "D’N TOERSTOP" che si trova
non proprio a Venlo ma a qualche km di distanza … poco male … ci
fornisce delle ottime indicazioni e ci annuncia che troveremo anche
un gruppo di italiani … va bè … staremo a vedere; ci dirigiamo al
camping e non facciamo in tempo a parcheggiare che ci troviamo circondati
da una decina di amici tra Custom Cremona ed altri. INCREDIBILE!!!!!!!!!!
A 1500 KM da casa!!!
La
serata prende subito una piega da "piega", anche perché
quella sera i gestori del campeggio avevano offerto agli italiani
un intero fusto di birra e noi siamo arrivati che era appena cominciato
… ora pro nobis… non siamo andati in tenda molto presto.
Nota:
il mattino dopo inizia l'epopea della sfida a spaccacosce tra il
Tommy ed il Blumentopf … fin dall'inizio la competizione appare
molto equilibrata, sia dal punto di vista tecnico che della resistenza
fisica … la cosa è avvincente già dalle prime battute … Tommy in
lieve vantaggio.
Mercoledì
9 agosto
Con
calma (1 o 2 del pomeriggio) salutiamo la compagnia e partiamo alla
volta di Amsterdam (nota: il Greco che nei giorni precedenti insisteva
per restare 4 -5 giorni in Olanda, dopo quella notte voleva già
scappare in Belgio). Seguendo delle favolose strade di campagna,
tra oche, pecore e mulini, raggiungiamo la periferia di Amsterdam
e ci mettiamo a cercare un altro campeggio biker consigliatoci la
notte precedente da un simpatico (piuttosto fuso) maturo olandese
che ci aveva assicurato e garantito: "good place, good food,
good drink, good people, good …ooooonly for bikers!" ma quanto
cazz... di roba c'è in 'sto campeggio??? Dopo una ventina di kilometri
più o meno in tondo troviamo il campeggio … non c'è un biker ma
molti caravan, non si mangia, non si beve, la gente si fa i cazzi
suoi …. Forse hanno cambiato gestione!!?!?!
Decidiamo
di piantare le tende, parcheggiare i motori e raggiungere il centro
con il bus (ogni tanto facciamo anche dei ragionamenti intelligenti).
Detto - Fatto, scendiamo alla stazione centrale di Amsterdam, all'inizio
del DamRak e … comincia la visita della bolgia infernale olandese,
che, a dire il vero, di olandese ha molto poco ma, cazzo, è Amsterdam!
Vaghiamo in lungo e in largo a vedere e sentire la moltitudine cosmopolita
che si scanna e si azzanna e, improvvisamente, gli occhi dei creatori
del Guinness Trophy 2000 si illuminano; una "stupefacente"
insegna nera "GUINNESS" si staglia nella notte dei canali
olandesi e noi, magneticamente attratti da essa, ci avvicianiamo
con desiderio. Ci siamo ritrovati all'interno della ricostruzione
di un pub irlandese e ci siamo dati alla pazza gioia iniziando anche
a bere pinte di nera bevanda ed anche a segnare le tacche su un
sottobicchiere (chissà per quanto eravamo convinti di riuscire a
farlo!!!). Poi abbiamo vagato ancora per le vie ed i ponti della
città fino a quando, a tarda ora, abbiamo deciso di andare a cercare
un autobus notturno che ci riportasse al campeggio. Alla fermata
sembra esserci un solo autobus, il cui autista ci dice che non arriva
esattamente alla fermata del camping, ma molto vicino … ok … lo
prendiamo (biglietti da $$$$$$$). Tutti addormentati ( + o -) sull'autobus.
"Siete arrivati … sempre diritti per di là e arrivate al vostro
campeggio!" "Tante grazie, signor autista dell'autobus!"
Dopo
10 minuti di cammino: "Stronzo di un autista dell'autobus!"
Dopo
mezz'ora di cammino: "Grande figlio di puttana di un autista
dell'autobus!"
Dopo
1 ora e sei kilometri di cammino in periferia ad Amsterdam: "Acc…
malediz… pant, pant … puf, puf … brut stronz schifos maledett mavaffanc
chetastracag …. Ronf, ronf, ronf….."
Giovedì
10 agosto
Partenza
rapida (14 p.m.), traversata del Belgio, prima conoscenza con i
"Croque Moinsieur" (……….) (è una roba da mangiare … provatela
anche voi!!!), qualche birretta e ancora avanti verso la Francia
dove, verso le due di notte, ci troviamo a sostare in un autogrill
150 km a nord di Parigi.
Blumentopf,
che non entra e rimane alle moto, chiede gentilmente di portargli
due limoni; "No problem" dico io.
Invece
qualche problem c'è: esempio) i francesi, che odiano gli inglesi,
si rifiutano categoricamente di capire alcuna parola pronunciata
nella lingua anglosassone e quindi mi trovo costretto ad iniziare
una lunga fase di creazione di un personalissimo franco-veneto-dialettimisti
grazie al quale riesco ad ottenere eccellent…modest…medioc… assolutamente
soddisfacenti e gratificanti risultati!!!
Però
la "signorina" non vuole darmi i limoni … dice che non
ne ha… "Te pararà a tuà" dico io, e comincio a girare
all'interno del ristorante chiuso a guardare nelle vasche della
frutta e del pesce dove ci sono decine di limoni, ma tagliati nelle
forme più strane da almeno 18 ore. La "signorina" mi prega
di attendere finchè dà un'occhiata in cucina … ritorna immediatamente
con un paio di limoni interi che mi fa pagare come l'oro. (Stronza
- n.d.r.).
Fuoriusciamo
dal complesso di ristorazione e mentre riposiamo prima di ripartire
alla ricerca di un posto dove passare la notte, il Greco ha una
folgorazione … "Io vado a fare un giro a Parigi! Voi andate
pure a Brest, al Festival Interceltico, noi poi vi raggiungiamo
là!"
"Nessun
problema … buon viaggio e buon divertimento … ci vediamo tra qualche
giorno!"
Saluti,
baci ed abbracci, e … due da una parte (Greco e Monica) e tre da
quell'altra (Tommy, Soili e Blumentopf).
Oramai
l'ora è sufficientemente tarda, quindi incominciamo a cercare un
posto per la notte; usciamo dall'autostrada e cominciamo ad attraversare
paesi alla ricerca di un camping (naturalmente sono tutti molto
imboscati) … ad un certo punto, vicino ad una corte, troviamo 4
-5 francesini che cazzeggiano; una volta riusciti a spiegare loro
cosa cerchiamo, uno di questi monta su un cinquantino da cross e
ci fa cenno di seguirlo … 4-5 minuti di fuoristrada ed arriviamo
in un buio, desolato ed umidissimo campeggio dove piantiamo nottetempo
una sola tenda (più che sufficiente) … buenas noches a todos … ronf
ronf ronf …
Venerdì
11 agosto
E'
il giorno della tirata finale fino a "Brest", al Festival
Interceltico … moto ok e via … autostrada a go go …
Tappe
cicca - pipì - benzina - boccone e via … 200 km … 300 km … 400 km
… cazz… ma le macchine francesi vanno ad aria? Non vediamo un distributore
da una vita, non ce ne sono proprio su questa stronza di autostrada
… cominciamo ad essere in condizioni critiche … io con il BMW faccio
circa 75 km in riserva … "Blumentopf, vai davanti tu, almeno
ti vedo nel momento in cui ti fermerai senza benzina … … opsss …
Giaciiiii, vai fuori all'uscita che sono a secco …"
Se
ho il serbatoio vuoto io, il Giaci avrà solo qualche misero kilometro
di autonomia; si opta per la direzione dove sembra più probabile
trovare un paese fornito del magico distributore e inviamo il Blumentopf
in missione di salvataggio … 20 - 30 minuti di attesa e lo vediamo
tornare con il pieno e la magica bottiglia di birra da mezzo litro
(residuato della famosa notte dei cinghiali) piena di benzina per
il BMW; 0,5 litri di benzina = circa 9 km … dovremmo farcela, viaggiando
a umile velocità, a raggiungere il distributore - salvatore che
il Giaci ha beccato poco fa … infatti lo raggiungiamo … mi appresto
alla pompa, la estraggo ma … resta muta … acc… malediz … guardo
in direzione del gabbiotto dove si paga il carburante e vedo il
tizio che sta appendendo un orribile cartello con su scritto FERME'
…
"Ma
stiamo scherzando … aspetta un attimo … 20 litri di benzina, sevuplè"
… aaarghhhh … il malefico non ne vuole sapere … mi dice di proseguire
attraverso il paese che dovrebbe essercene un altro aperto … "Si,
ma a quanti km?"
"Vicini,
vicino" mi dice; per una volta non mi hanno detto una cazzata
… il distributore esiste, è aperto, eroga benzina, … non mi pare
neanche vero.
Proseguiamo
verso Brest … 500 km … 600 km … 650 km … Brest, finalmente, sono
le 11 di sera, siamo un po’ munti ma contenti; forza, entriamo in
paese e cerchiamo il Festival Interceltico … se ci sono 300.000
persone che fanno festa, non dovrebbe essere certo difficile trovarlo
… mah!?!? Non ci sembra un paese così tanto in festa … dove sarà
mai questo Lorient … ma sarà un quartiere, un locale, una zona,
una frazione … boh!?!?!
SMS,
segreteria … il Simon, che è alla festa già da qualche giorno non
è rintracciabile … dove cazz… andiamo a cercare questo fantomatico
Lorient???? Riiinggg … riiinggg …. "Ciao Simon, finalmente
ti troviamo, com'ela? … si, siamo già a Brest, ma dove cazzo è la
festa che qui non vediamo nessuna indicazione? … Si, lo sappiamo
che è a Lorient, ma cos'è un quartiere di Brest? … Ah, no? … E'
un paese? … … … 130 KILOMETRI A SUD!?!?!?!?!"
ACC…..PORC….MALEDIZ….PUTTAN….CAZZSTRONZMALEFIC…..
UFFAAAAAAAAAA
"Va
bè, Simon, adesso siamo abbastanza cotti, ci pensiamo su un attimo
e poi decidiamo … al limite ci vediamo domani …"
E
intanto andiamo a berci una pinta di Guinness per chiarirci le idee,
ma c'è poco da chiarire, abbiamo fatto 650 km oggi, cosa saranno
mai altri 130?!?!? Finiamo la pinta e partiamo … 70 km … moketta
di caffè … 60 km e ci siamo … cazz… se ce n'è di casino qui … parcheggiamo
le moto stracariche davanti ad un furgone di Gendarmerie e ci gustiamo
il passaggio di una banda formata da una ventina di cornamuse, 7-8
fiati e 5-6 percussioni … FAVOLOSA …
Qui
c'è un macello incredibile, peccato che siamo vestiti di tutto punto
da viaggio e che non ci possiamo allontanare molto dalle moto con
tutti i bagagli sopra … va bè … oramai sono già le due di notte,
ci beviamo un paio di pinte, mangiamo un boccone ad un chiosco e
poi ci avviamo a cercare il camping del Simon, il Nenez a Pont Scorff
(paese che fortunatamente avevo visto indicato alla penultima uscita
prima di Lorient) … dopo una ventina di minuti lo troviamo … parcheggiamo
le moto e, piletta alla mano iniziamo a girare le piazzole alla
ricerca della tenda e della moto del Simon, ma … è inutile … o l'ha
nascosta dentro un bungalow oppure … boh!?!?!
Piantiamo
la tenda e … ronf ronf ronf
Sabato
12 agosto
Di
prima mattina (…,…) arriva il sms del Simon: "Dove siete?"
… risposta "Al Nenez" … esco dalla tenda e me lo vedo
venire incontro… Ciao Simon (baci, abbracci, struconi, etc, etc,
…) … è accampato su una discesetta imboscata a poco più di una trentina
di metri da noi, va bè, … colazione (pan au chocolat, baguette,
patè, mmmhhhhhh che bon) … e, senza smontarle, spostiamo le tende
nella zona del Simon … gran bel posticino … registrazione alla reception
… la ragassuola incaricata ci dice "Ma come? Sulla discesetta?
Così vicini uno all'altro? Ma siete sicuri? Ma vi conoscete?"
e io, con impeccabile franco-veneto sfodero un "Me uì, se 'l
mon fradelon" … (secondo me ha pensato che siamo culatoni …
chissenefrega) … qualche oretta di riciapamento … le ragasse lavano
due strasette mentre io sventro un boschetto per costruire uno stendino
molto artigianale quanto solido e funzionale … qui il terreno si
presta benissimo per lo spaccacosce e quindi la competizione prosegue
… le vittorie e le sconfitte arrivano sempre al limite fisiologico
… le spanne vengono misurate quasi ogni volta, tanto è fine la precisione
di lancio della lama, il minimo errore risulta fatale per il guerriero
che lo commette … Tommy in vantaggio di 2 punti … … … avanti, forza,
inforchiamo le cavalcature e andiamo a far vedere alla verde Bretagna
che ci siamo anche noi … Simon dice che a Ventes, una cittadina
poco distante, si trovano segni della presenza di antichi Celti
di origine veneta … assolutamente da vedere … si parte … giretto
interessante … con il culmine di una lotta tra barche, ognuna delle
quali porta, in posizione sopraelevata, un guerriero che, armato
di asta di legno, al momento dell'incrocio con l'altra imbarcazione,
tenta di buttare in acqua il proprio antagonista … uno spasso …
torniamo a Lorient … è ora di andare in festa … e festa sia … e
che bordello … che macello … quanta musica everywhere e folklore
a dismisura e Guinness, Guinness, Guinness … però la nota stonata
deve pur esserci … ed infatti c'è … l'amata pinta di nera bevanda
costa ben 40 FF (circa 12.000 lire) … va bè, pazienza, siamo in
ferie … beviam, beviam., beviamo … (che salassata però)!!!! E assaggiamo
le pietanze bretoni (o che si trovano in questo momento in Bretagna,
visto che penso che il Kebab non sia molto di origine bretone) …
tutto scivola alla meraviglia … stanchi ma felici ce ne torniamo
alle tende … ronf, ronf, ronf
Domenica
13 agosto
E'
l'ultimo giorno del Festival Interceltico e … piove, govern lader
… non sarà mica un problema questo?!?!? Infatti non lo è … si va
in festa e nel frattempo il cielo smette anche di orinarci sulla
testa … stiamo girando da ore per le strade di Lorient a seguire
bande, guardare gruppi più o meno improvvisati … nel frattempo la
notte ha preso prepotentemente il posto del giorno, quando delle
luci intense ci attirano in una zona che fino ad ora non abbiamo
mai battuto … cazz… è uno stadio … cazz… stanno facendo un megaconcerto,
c'è un porcaio di gente … ma … acc…malediz…siamo alla fine … hanno
già aperto le porte per far uscire la gente che, infatti, sta cominciando
a spicciolare via … e noi ci infiliamo dentro … sono proprio le
battute finali del bis … dev'essere stata una cosa favolosa … possibile
che nessuno di noi lo avesse saputo??? Fortunatamente, a forza di
chiederglielo, i musicanti stanno concedendo il tris, che noi ci
gustiamo come se avessimo vissuto tutto il concerto (almeno ci proviamo).
Appena
appena tristi per non aver brincato tutto lo spettacolo, torniamo
in centro paese per proseguire la baldoria notturna che sembra non
dover avere fine… finchè … ronf, ronf, ronf
Lunedì
14 agosto
Il
Festival è finito … è ore di proseguire (finalmente) per la tanto
desiderata Irlanda … io e Blumentopf andiamo in paese a Lorient
a prendere informazioni sui traghetti dalla Bretagna e a cercare
un saldatore che possa riparare una staffa tranciata del portapacchi
della Shadow … quale migliore posto del Joe Bar (Baretto molto motociclistico,
filiale della sede di Parigi) per avviare la nostra ricerca? Nessuno,
infatti X e Y, marito e moglie gestori del bar si prodigano in telefonate
a manca e a dritta fino a quando ci annunciano che l'esperto di
"rogne sui mutur" sta arrivando … di lì a poco il rombo
velato di un BMW K 100 ci annuncia l'arrivo del salvatore … ZZZ,
meccanico per hobby, presa visione del problema ci invita a seguirlo
a casa sua, non prima di aver completato il risveglio con un cornetto
ed un "caffè" al Joe Bar. Giunti alla sua maison, si aprono
le porte di un bel garage-officinetta dove, in mezzo ad un gran
bel casino, sembra non mancare nulla … in meno di mezz'ora il problema
è risolto e, tornati al Joe Bar, ci sentiamo dire che non siamo
autorizzati a dargli una lira … che bei momenti … paghiamo da bere
al nostro caro amico, riuscendo persino a pagargli la colazione
del giorno dopo e ci apprestiamo ad andare a Lorient a finire i
nostri lavori. Girando per il centro, improvvisamente Blumentopf
ha un tuffo al cuore nel vedere che una bionda saltellante gli sta
correndo incontro … è la Katia, seguita a pochi passi dal Birra,
che stanno girando in cerca degli altri desperados italiani. Festa.
Andiamo tutti e quattro al nostro camping per brincare quelli che
sono rimasti su ma li incrociamo per strada, diretti al supermarket
con l'intenzione di fare una spesuccia finalizzata ad una buona
cenetta all'italiana da fare in campeggio … ottima idea … la realizzazione
a cura delle nostre ragasse (Soili, Erika, Monica e Katia) viene
molto apprezzata da tutti.
Dopo
un po’ di spettacolo di alto equilibrismo e spaccacoscismo offerto
da me e Blumentopf, andiamo tutti a concludere la serata sbevazzando
e giocando a biliardo al Joe Bar.
Nel
frattempo il Greco e la Monica hanno annunciato che, essendo saturi
di H2O e sapendo che in Irlanda "ogni tanto" piove, hanno
deciso di cambiare itinerario e fare rotta per la Spagna … siamo
rimasti io, Soili e Blumentopf; sapendo che il giorno dopo finalmente
ci imbarcheremo, non stiamo più nella pelle. L'eccitazione ci impedisce
di dormire e quindi giriamo per il campeggio, tra le tende e i praticelli
a ridere e far casino (moderatamente) fino alle 4-5 del mattino,
dolcemente accompagnati dai lamenti e dalle parolacce del Simon
e della Erika che "hanno il diritto di dormire" (sic)
Martedì
15 agosto (Ferragosto, ma non se ne accorge nessuno)
Con
calma (il ferry parte alle 23.00) disfiamo l'accampamento, ci curiamo
un attimo, salutiamo quelli che (con calma) iniziano il rientro
in Italia e, fatta anche una buona pausa di rifocillamento, risaliamo
la Bretagna fino a Roscoff … andiamo a fare i biglietti per il ferry
che, purtroppo, non va direttamente in Irlanda ma solo fino a Plymouth
(GB) costringendoci a dover fare 300 km di Galles prima di poterci
nuovamente imbarcare a Pembrooke, questa volta con destinazione
Rosslare (EIRE).
La
prima traversata dura più di sei ore, con il mare un po’ mosso e
un caldo piuttosto fastidioso all'interno della nave; fra l'altro,
l'impiegato (inglese) della Brittany Ferries ci fa credere che è
obbligatorio acquistare anche una sistemazione per la notte, propinandoci
quindi due posti in una cabina da quattro (solo maschile) ed una
poltrona nel cinema n° 1, per la gioia della Soili … appena salpati,
molti nostri (esperti) compagni di viaggio, hanno srotolato i sacchi
a pelo nei vari angoli della nave e si sono messi a dormire alla
faccia nostra (buono a sapersi per la prossima volta); la cabina
dove dobbiamo dormire io e Blumentopf è sotto il livello del mare,
con una temperatura interna superiore ai 35 °C ed un'umidità certamente
vicina al 95% … uno spettacolo … dopo un paio d'ore di navigazione
e propositi falliti di bere o mangiare qualche cosa, Soili si dirige
allegramente verso la sua poltroncina nel cinema buio … Blumentopf,
di lì a poco, segue il suo esempio, affrontando intrepido la malefica
cabina underwater … il mare mosso è decisivo nel farmi decidere
di passare la notte tra il ponte (all'aperto, freddo e acqua), le
varie poltrone dei corridoi interni ed, infine, un provvidenziale
divaentto libero nel salone ristorante.
In
qualche modo arriva l'alba e anche la terra (per quanto inglese)…
Nota
1) non fidatevi mai dei membri dell'equipaggio addetti al fissaggio
delle moto all'interno della nave (ritengo ogni commento superfluo)
Mercoledì
16 agosto
Rapida
cavalcata in terra gallese fino a Peembroke, dove finalmente avviene
il primo contatto con gli Irlandesi (gli addetti all'imbarco della
Irish Ferries) … rapida, ma non semplice, ricerca di soluzioni per
poter pagare i biglietti (abbiamo un po’ di sterline inglesi, un
po’ di franchi francesi e parecchie lire), e … si parte.
Favoloso
… la nave della Irish Ferries è un pub galleggiante … cominciamo
veramente a divertirci … io e Blumentopf facciamo un giretto nello
spaccio e, cosa vedono mai le nostre fosche pupille … Guinness,
Guinness, Guinness in ogni direzione … il simpatico marchietto fa
capolino da felpe, magliette, cappellini, calze, mutande, cravatte,
candele, tovaglie, asciugamani, carte da gioco, boccali, ombrelli
ed ogni altra cosa marcabile … bello, ma, ferrei ai nostri buoni
propositi di risparmio in favore della nera bevanda, riusciamo a
resistere e non comperiamo niente …
La
traversata è molto più soft di quella precedente ed arriviamo a
Rosslare, verso le 19.30 riposati, freschi e felici …
Visto
l'orario cerchiamo subito un camping ed il St. Margareth si fa trovare
molto facilmente … bel posticino e simpatica tipa addetta alla gestione
… passiamo la serata nel paese vicino, visitando tre pub ed iniziando
a familiarizzare con il paese e la popolazione. Ah, dimenticavo,
una delle prime cose che abbiamo scoperto è che qui si cena tra
le 18.30 e le 20.00, massimo 21.00 (per noi sono ore da merenda,
ma non fatichiamo più di tanto ad abituarci alla cosa). Iniziamo
a gustare pinte di Guinness con immensa soddisfazione.
Giovedì
17 agosto
Il
cielo del mattino irlandese si presenta terso, con qualche simpatico
ciuffo di nuvolette sparso quasi casualmente ed un sano vento fresco
che rende oltremodo divertente lo smontaggio della tenda (se avessi
100 metri di filo, ci sarebbe uno strano acquilone in cielo) … pian
de la situasion … come cominciamo??? A nord, verso Dublino, per
poi scendere dal centro del paese e poi risalire verso le isole
Aran, oppure a sud-ovest, percorrendo quindi la parte bassa della
penisola per risalirla sucessivamente a zig-zag … intanto partiamo,
spronati dalla Soili che ha saputo della presenza nelle vicinanze
di un parco nazionale contenente la ricostruzione di antichi manufatti
ed edifici celtici (Heritage Park) … bella storia … vale la pena
di trascorrervi una mezza giornata … proseguiamo fino a Tramore,
sempre sul mare, dove troviamo un simpatico campeggio utile per
scaricare i nostri quintali di bagagli; Tramore è un paese con alcune
contraddizioni … occorre assolutamente evitare la zona della costa
in quanto è stata invasa da tutte quelle manifestazioni prettamente
turistiche tipo fast-food, sale giochi e porcherie del genere, mentre
la parte alta del paese, la collina mantiene i locali really irish
dove abbiamo gustato prima delle gran belle bisteccone con patate
(naturalmente sempre ben innaffiate di nera bevanda) e poi una bella
serata di musica dal vivo in un pub molto accogliente.
Venerdì
18 agosto
Al
mattino socializziamo con i nostri vicini irlandesi (papi, mami
e figlia con il camper) che ci offrono un "caffè" (sic)
e ci consigliano, visto che vogliamo andare verso la penisola di
Dingle, nel Kerry, di andare proprio nel paese di Dingle, dove da
oramai 15 anni, nella omonima baia, staziona un delfino, Fungie,
che si è affezionato alla zona ed alla gente ed è divenuto un importante
attrazione … si parte ma … probabilmente qualche cosa di irlandese
ci sta circolando nel sangue in quanto non riusciamo più a mantenere
i ritmi che avevamo negli altri paesi europei; sono talmente tante
le cose belle da vedere, è talmente forte l'attrazione che esercitano
gli innumerevoli pubs che si incontrano lungo la strada che i nostri
kilometraggi quotidiani calano bruscamente e noi siamo costantemente
in ritardo di uno o due giorni rispetto ai nostri programmi; va
veramente benissimo così, questa è Irlanda.
Nel
tardo pomeriggio, dopo aver percorso delle favolose stradine secondarie
accumulando appena 100-150 km e dopo aver imparato che se vedi la
nuvola grigio-nera davanti a te e senti una goccia d'acqua hai circa
3-4 minuti di tempo per infilare la tuta antiacqua, raggiungiamo
Killarney, una cittadina definita turisticamente seconda solo a
Dublino. L'intenzione sarebbe di evitare un luogo così turistico,
ma la pioggia insistente e la curiosità di dare un'occhiata al centro
hanno il sopravvento; per questa notte optiamo per una stanza in
un ostello … dopo aver tentato al … ed averlo trovato esaurito,
raggiungiamo il … , appena fuori Killarney …la simpatica e grintosa
proprietaria ci propone la solita camerata da otto letti ma vedendo
che da baldi bikers siamo un po’ zeppi di giacconi, tute e bagagli,
ci propone una camerata vuota in una palazzina staccata da quella
principale … base eccezionale per noi, che riusciamo anche a mettere
un po’ di roba ad asciugare senza invadere metriquadri altrui, il
tutto al costo di 8 pound a cranio … un po’ sopra la media, ma ne
vale la pena;
nota
1) in tutti gli ostelli irlandesi, con l'eccezione di Dublino, non
esistono chiavi e, quando ci sono, non vengono mai usate per chiudere
… anche questo "felicizza" l'animo.
La
serata a Killarney trascorre piacevolmente tra alcuni pubs, molta
musica (le fisa sono quasi tutte italiane), e un simpatico incontro
con un flautista di strada … camminavamo lungo una delle vie del
centro della graziosa cittadina quando sul marciapiede dal nostro
lato vediamo, ma soprattutto, sentiamo la musica del tipico flautino
corto irlandese e, come per incanto, restiamo rapiti dalla semplice
ma ricca e intensa melodia che scaturisce … per alcuni lunghi minuti
restiamo a gustarci l'espressione artistica, sia della musica sia
del musicista … lui è un allampanato personaggio che suona con la
schiena appoggiata al muro di una casa … a terra davanti a lui un
cappello con alcune monete … gli occhi spesso chiusi a vedere la
musica che egli fa espandere nell'attorno … la musica finisce dolcemente
e noi, complimentandoci, offriamo molto volentieri il nostro obolo
all'artista vagabondo, iniziando spontaneamente una conversazione
neanche troppo stentata (purtroppo sono assolutamente cosciente
di viaggiare con un inglese molto più di sopravvivenza che di conversazione
su pensieri e stati d'animo) … il musico è felice di parlare con
degli italiani e ci racconta che passa l'estate suonando a Killarney
per raggranellare un gruzzolino … ci spiega che il suo flauto magico
è nato da una umile canalina elettrica nera da 12 mm … nel momento
in cui gli chiedo conferma se lui sia Irish, fa un simpatico ghigno
e, sottovoce, mi dice "No … i'm english" … la cosa ci
fa sorridere tutti e ci fa anche rallegrare del fatto che qualche
simpatico inglese esiste.
Sabato
19 agosto
Insomma
… ci vuole anche un po’ di determinazione … che dubio … oggi partiamo
e andiamo nella baia di Dingle a veder il delfino Fungie (ora che
la Soili sa della sua esistenza, non sarebbe più possibile non andarci)
… in motore … per strada il solito sguazzone ci coglie un po’ impreparati
e, non avendo ancora infilate le tute antiacqua, alla vista di un
simpatico pubbino isolato, decidiamo di anticipare (?) la sosta
per la colazione (o pranzo o cena o merenda, tanto non sono sostanzialmente
differenti tra loro, almeno per noi) … risulta essere una buona
mossa, il posto è veramente piacevole, oltre il banco lavorano tutte
ragazze (qualcuna quasi carina anche … magari sbarbata) e la clientela
è piacevole … trascorriamo un paio d'ore tra zuppe e buoni sandwich
farciti in maniera fantasiosa (peccato che oggi manchi il salmone
affumicato) … naturalmente non ci facciamo mancare alcune pinte
dell'alimento nazionale, la superbuona nera bevanda (azz…. Ma quanto
buona è??? E se poi dovesse creare dipendenza???? Pazienza!!!!)
Quando
oramai l'acqua scende quasi orizzontale (?) decidiamo di proseguire
e, mentre prepariamo i cavalli d'acciao … meraviglia delle meraviglie
… ci sfila davanti, diretto dove anche noi siamo diretti, il "Motoride
della penisola di Dingle" … circa una quarantina di moto in
pieno motogiroturistico … detto-fatto, ci mettiamo in moto e li
raggiungiamo dopo pochi kilometri aggregandoci a loro con il "gusto
tipico del motogiro". Arrivati a Dingle li salutiamo e iniziamo
l'esplorazione del sito, il quale sembra emanare un simpatico magnetismo
fin da subito (non eravamo ancora intenzionati a fermarci per la
notte e non avremmo certo pensato che dopo tre giorni ci saremmo
trovati ancora lì). Soili va subito a prendere informazioni su Fungie
e sui mezzi disponibili per andarlo a trovare … una cosa curiosa
è che le imbarcazioni che ti portano un po’ al largo per veder Fungie
praticano uno strano tariffario: se Fungie si fa i czzz suoi oppure
è in giro e non si fa vedere, l'oretta di barca non costa nulla,
se invece si fa vedere e magari accetta qualche sfida con la barca
nuotando e saltando, allora ti fanno pagare qualche cosa (nel nostro
caso 7 pound) … va bè, dopo i primi quattro passi già ci rendevamo
conto che non si poteva scappare facilmente da quel simpatico paesello
e ci siamo quindi messi in movimento alla ricerca di un ostello
con camping … il primo, il …., è un posto un po’ strano con un alto
edificio dietro al quale si trova un "prato" con 10 metriquadri
piani (naturalmente già occupati) e una sessantina in progressiva
pendenza (anzi, non pendenza, discesa vera e propria) … personalmente
ho già dormito su terreni in pendenza ma lo sconsiglio vivamente,
si rischia di risvegliarsi ad una certa distanza da dove ci si è
assopiti) … il gestore, vista la mia perplessità nonostante il costo
competitivo di 3 pound per notte, ci consiglia di andare a vedere
se troviamo posto al Rainbow Hostel che però costa 4 pound ed è
un paio di km fuori paese … poco male … andiamo subito a vedere
… è un piccolo colpo di fulmine … nonostante il terreno per il camping
(pianeggiante) sia stato arato qualche anno fa e mai livellato (scoprirò
in seguito che seguendo le curve delle grosse buche si trovavano
delle posizioni del corpo certamente insolite ma molto naturali
e comode), i primi istanti con il gestore e l'enorme e variamente
popolata cucina comune dell'ostello, ci fanno sentire subito a nostro
agio … saputo che anche qui non si chiude mai a chiave e che la
cucina è utilizzabile a qualsiasi ora del giorno e della notte,
dopo aver piantato la tendopoli, torniamo a Dingle per approfondire
la conoscenza del simpatico paesello … ogni pub è tutto un programma
… i primi che decidiamo di conoscere riservano al loro interno una
moltitudine di curiosità, oggetti e persone che ci rapisce … siamo
veramente in buona simbiosi con la terra verde … forse anche grazie
al potere della nera bevanda, che stiamo assimilando copiosamente.
In uno di questi pubs, uno di quelli che sono divisi a metà tra
la parte dedita alla ristorazione dei guerrieri/e e la parte dove
puoi trovare quasi qualsiasi cosa utile ti possa passare per la
testa, facciamo la conoscenza di quattro attempate e simpatiche
turiste provenienti da una località ad un centinaio di km da Dingle,
che si trovano lì per il fine settimana … lo scambio culturale,
nonostante la differenza generazionale, è intenso, alimentato di
lì a poco anche dall'ingresso di una decina di individui in piena
festa di addio al celibato … i personaggi avevano escogitato la
simpatica idea di costruire una decina di maschere rappresentanti
il volto del futuro sposo e, indossandole sulla nuca, con i jeans
e le magliette-camicie indossate rovesce, camminando all'indietro
come i gamberi, facevano il giro di tutti i pubs del paese seguiti
dal festeggiato in vestaglia da notte ed intonando allegre canzoncine
che ho faticato non poco a farmi tradurre, almeno in parte, dalle
nostre attempate amiche. Facciamo notte tarda girando da un locale
all'altro (poca strada e molta sosta) fino a quando, di ritorno
al Rainbow, improvvisiamo una pastasciutta notturna della quale
non ricordo nei particolari il condimento, ma ho vivido il ricordo
di averla divorata con il cucchiaio e di essere stato in seguito
molto felice…
Domenica
20 agosto
Un
pensiero molesto invade improvvisamente la parte attiva della mia
materia grigia … un pensiero sinora trascurato in quanto reputato
remoto in quanto appartenente ad un lontanissimo futuro, si materializza
come un fulmine dirompente a squarciare un cupo cielo sereno … stiamo
entrando nell'ultima settimana di ferie … non è possibile … quattro
settimane dovevano essere un tempo infinito, un'eternità … e invece
tre quarti dell'eternità sono già stati vissuti … rimane l'ultimo
quarto, all'interno del quale bisogna farci stare anche il viaggio
di ritorno … e 2.500 km non si fanno in 24 ore!!!
Sapevo
che presto o tardi avrei dovuto affrontare anche questi pensieri
ma, czzzz… siamo partiti l'altro ieri ….
Va
bè, siamo ancora in Irlanda quindi vediamo di godercela … dico alla
Soili di rinunciare ad insistere a telefonare all'Irish Ferries,
tanto di domenica più di una bella "chiacchierata con un risponditore
automatico non si riesce a fare … oggi facciamo i turisti … decidiamo
di fare il giro lungo la costa della penisola di Dingle … quello
che si presenta ai nostri occhi ha non solo del magico ma anche
qualcosa in più … qualcosa che, come già in altre occasioni, non
è possibile descrivere … è necessario viverla personalmente per
assimilarla in amore con il proprio spirito e con la piccola parte
di celto che spero risieda in ognuno di noi … tutto in quei luoghi
ti trasmette la sua essenza, dall'erba alle rocce, dai legni agli
animali, dal cielo al mare, dalla sabbia all'acqua che invade verticalmente
ed orizzontalmente uno dei suoi regni preferiti. Aldilà delle attrazioni
particolari che ognuno di noi prova all'interno di un particolare
sistema, aldilà dei gusti personali, mi sto sentendo stregato da
ciò in cui mi trovo ed i momenti di risveglio dovuti al contatto
umano non fanno che rendere più grande questa realtà, ricordandomi
che non è il sogno dell'isola che non c'è, ma la concreta consistenza
di questa terra e di tutti gli elementi che la compongono.
.
. . . . . .
Improvvisamente,
vedendo ferma al lato della strada una piccola vettura con la scritta
sul fianco "Segafredo", mi sovviene che la nostra scorta
di caffè sta toccando il fondo … la situazione è molto critica …
faccio inversione di marcia, quasi facendo manovra, e mi avvicino
alla vetturina … un rappresentante di caffè dall'aspetto simpatico
sta sgranchendosi le gambe e nel frattempo sta facendo merenda con
un sandwich ed una bottiglietta d'acqua. Con il mio inglese folkloristico
gli racconto che siamo italiani e che la nostra scorta di caffè
si sta esaurendo e gli chiedo dove sia possibile procurarsene di
tipo adatto alla moka … il rappresentante si immerge nei suoi meandri
mnemonici e tira fuori un paio di nomi di ristoranti suoi clienti
che dovrebbero poterci vendere un po’ di caffè macinato … facciamo
altre quattro chiacchiere, ci salutiamo ed io inizio a girare la
moto sulla stradina per proseguire il nostro Dingle Tour quando,
improvvisamente, il buon rappresentante mi chiama facendomi cenno
di aspettare un attimo … immediatamente si catapulta nell'auto dalla
porta del passeggero ed inizia a rovistare in mezzo a carte, scatole
ed altre cose … dopo pochi istanti se ne esce con un imballo di
quattro barattoli sottovuoto da 250 grammi di ottimo caffè Segafredo
macinato, ce li porge dicendoci "A present for you from Ireland".
Siamo letteralmente sconvolti e stupefatti! Ma dove ci troviamo?
Ma cos'hanno in testa quelle persone che dicono che il mondo è uguale
dappertutto e che il tuo paese è quello dove stai meglio e che etc.,
etc., etc.
Riproseguiamo
il tour con qualche uscita semifuoristradistica per poi ritornare
al nostro nido adottivo, il caldo ed accogliente Rainbow Hostel.
Chiacchieriamo una mezzoretta con Audrien (il gestore dell'ostello)
raccontandogli qualche particolare del nostro giro e chiedendogli
qualche spiegazione su alcune cose che abbiamo visto, poi ce ne
andiamo in paese ad approfondire la nostra conoscenza degli usi,
costumi e bevande nazionali della Verde. Putacaso abbiamo presto
trovato il pub ….
.... CONTINUA .... (al piu presto....)
Tommy
+ Soili + Blumentopf