The Guinnes Trophy 2000 - Prima Parte

di Tommy

Giovedì 3 agosto

Ritrovo previsto a casa del Tommy verso le 9.30, alle 10.45 sembra che siamo pronti per partire…
Alla griglia di partenza:
BMW R100GS stracarico con Tommy e Soili e qualche quintale di bagagli…
Honda Shadow 600 pilotata da Giacinto, il quale viene ulteriormente caricato con pasta, fagioli e tonno…
Suzuky Burgman 400 (Burghi), magistralmente condotta da Michele, guida carismatica della prima fase del viaggio, destinazione Bierfest in Kulmbach (Norimberga)…
HD Sportster 883 (Pompa da bearar n° 1), alla guida il prode Emilio…
HD Sportster 1200 (Pompa da bearar n° 2), al manubrio l'impavido Sciabolone.

Si parte….

Superstrada, Valdadige, Brennero (acqua), ponte Europa (caterve di acqua).

Mentre Michele lancia il Burghi in una folle sfida con Ninja e similari (con profonda umiliazione di queste ultime) il BMW del Tommy viene colpito lateralmente da una raffica di vento che sembra essere stata sparata da un cannone antigrandine (20 secondi di adrenalina pura e relativi calcoli mentali per limitare i danni durante la caduta, fortunatamente non avvenuta); interi progni di acqua cadono verticalmente sulle nostre teste e relativi annessi e connessi, la visibilità è ormai un ricordo della mattina, e Michele superlanciato che continua a sfidare le leggi di gravità (e non solo). Il gruppo si stacca, si ricompatta, si perde, si aspetta, si ritrova, alcuni si fermano in corsia di emergenza a fumare una cicca sotto l'acqua (tanto i primi 4-5 tiri si riescono a fare), finchè, lievemente esasperati e marci decidiamo che conviene anticipare la prima tappa, se vogliamo evitare di diventare un tutt'uno con l'elemento liquido. Uscita a Rosenheim e ricerca di un tetto per la notte.

Michele entra nel primo Hotel che troviamo alla ricerca di informazioni, nel frattempo noi strizziamo i guanti. L'Hotel costa 160 DM a notte (per quelli del Guinness Trophy che devono stare via quasi un mese, la notizia rattrista un po’, ma del resto sembra che non ci siano molte alternative)…ma…. Michele sfodera il suo fascino teutonico e, intenerendo la receptionist con le sue pessime condizioni (N.B. Michele viaggiava sui torrenti con il Burghi bardato con mantella australiana e stivali in gomma da equitazione…), si fa consigliare una sistemazione un po’ fuori paese che dovrebbe fare al caso nostro… si riparte… dritti…. sinistra…. destra… ancora sinistra…. passaggio a livello…. campi… oopssss…. dove cazz… siamo??? Tommy che sta davanti si ferma perplesso poco convinto della direzione senonchè… si affianca un autobus che apre la porta e l'autista comincia a parlargli…. "Micheleeee… vieni a sentire cosa mi sta dicendo l'autista dell'autobus"… due parole e l'autista ci spiega che abbiamo sbagliato all'ultima svolta, ma che siamo molto vicini alla gasthouse dove siamo diretti… grazie e saluti, l'autobus riparte e… ci rendiamo conto che era un autobus di linea con tanto di passeggeri a bordo…. questi tedeschi… nel frattempo, la colonna di 8-10 macchine che si era formata dietro l'autobus rimane diligentemente ferma attendendo che noi tutti compiamo le nostre manovre di inversione e…. arriviamo alla gasthouse… veramente bella.

Scarichiamo borse e valigie, doccetta e… fame. Come si può fare? Siamo a circa 5 km dal paese e nessuno ha intenzione di riprendere le moto (naturalmente piove ancora). Michele chiede al proprietario (lineamenti da Schwarzenegger, che nel frattempo, dopo averci servito un'ottima Weizen scura in bottiglia, ci sta offrendo bicchierini di Ramazzotti) se è possibile chiamare un taxi per andare in paese a mangiare. "Kaine problema!!" dice lui. Quindi lo sentiamo fare una telefonata nella quale dice a qualcuno di alzarsi dal divano e di venire lì che ci sono dei clienti da portare in paese… arriva un suo parente con una BMW M5 da urlo il quale, quando si rende conto che noi siamo in sei persone (sette con lui) si rifiuta di guidare. "Kaine problema!" dice Schwarzenegger, il quale si fa dare le chiavi del mostro a quattro ruote e ci carica per portarci in paese… lui alla guida, Tommy e Soili davanti, gli altri 4 dietro… si va.

Non contento delle infrazioni già collezionate, Schwarzy si infila anche in una zona pedonale e si ferma solo al limite della zona a rischio di arresto immediato; motivo per il quale risultano vani i nostri tentativi di portarlo con noi per offrirgli una birra… Si mangia… e bene.

Dopo cena facciamo quattro passi, due baruffe con il bancomat (of course) e ci dirigiamo alla stazione per prendere un taxi per rientrare. Ad una bella tassista ferma ad aspettare, chiediamo se ci sono due taxi disponibili (visto che noi siamo in sei), e lei: "Ma perché volete spendere i soldi per due taxi, vi chiamo um pulmino a nove posti." Siamo abbbastanza stupefatti da tanta correttezza, gentilezza e disponibilità. Rientriamo, prendiamo le ultime tre bottiglie di Weizen nera da bere in camera e… buonanotte.

Venerdì 4 agosto

Dopo aver scoperto che la nostra Gasthouse ospita anche Tassillo, asino campione regionale di corsa, ed aver fatto una foto con il campione, paghiamo (58 DM spesi bene) e ci imbarchiamo direzione Centro Moto BMW a Munchen, naturalmente indossando le tute antiacqua. Il centro BMW sembra il paese dei balocchi, abbigliamento, accessori, l'inverosimile per il motociclista, Tommy e Michele si informano sui prezzi di alcuni ricambi BMW per il 100GS, ma stranamente costano più che in Italia … mah?!?… Tommy, che sa cosa lo aspetta in Irlanda, compra una tuta antiacqua BMW testata dagli astronauti (250DM) e se la infila tutto contento… si riparte… Kulmbach, arriviamo… tra sole e temporaloni…

Verso le 19.00 siamo da Gunthar, parcheggiamo nel suo piazzale il BMW e l'Honda (le moto più cariche che dovranno andare in Irlanda) e, distribuiti i viaggiatori sulle moto rimanenti andiamo alla Bierfest!!!!!!!!!!!!!

Paura!!!!!!!!! Nel piazzale della festa, sotto il tendone, c'è una bolgia incredibile, nella quale ci tuffiamo avidamente intraprendendo l'attività oltremodo diffusa di "acquisto e consumazione di litri di bionda bevanda". Il complessino sul palco interno macina canzonette a pieno ritmo e la serata si svolge in completo abbandono ed allegria. Quando, verso mezzanotte chiudono i banchi che vendono i litri… poco male, incominciamo con i mezzi litri fuori dal tendone … l'ora si fa tarda … gli amici girano e saltano dappertutto … ad una certa ora il Tommy, esausto, si "corica" in un bel praticello vicino al parcheggio delle moto, dal quale, in tempo zero, viene sollecitamente allontanato da due solerti poliziotti; (successivamente Michele avrebbe spiegato che in Germania "non si dorme sui praticelli" … almeno in città.

Prendiamo le moto e … andiamo a dormire? Ma no!!!!! Bisogna andare da Gunthar a prelevare BMW e Honda per poi andare alla nostra Gasthouse a circa 20 km in mezzo ai monti … Michele alla guida, relitti e detriti al seguito, qualche curva un po’ larga … finalmente arriviamo … chiave sotto il tappeto … buonanott… ronf, ronf, ronf….

Sabato 5 agosto

La nostra prima vera colazione tedesca … ottima; torniamo a trovare Gunthar, turisteggiamo un po’ e poi, nuovamente in festa, cominciando anche a sentirci allenati alla cosa … la festa impazza e a inizio serata arrivano anche:

Piero, Ciccio e Spillo con la macchina piena di fusti vuoti dell'anno scorso … avanti con la fiesta … da una chiacchierata con un tedesco e successive rielaborazioni avviene in Giacinto una trasformazione; nasce Blumentopf … è l'inizio di una nuova avventura.

Domenica 6 agosto

La sveglia non è un problema! Piero ha quella biologica inside (la realtà è che lui non mangia e non dorme … campa a birra … mah?!?!) e quindi anche noi siamo in piedi all'alba (entro le 9.00); sana colazione e poi partiamo alla volta di una delle decine di birrerie artigianali che sono presenti nella zona (praticamente ovunque ci siano 4 case e relative anime c'è una birreria) … putacaso andiamo a finire in una birreria biker (ci sono più di 50 moto parcheggiate fuori e l'atmosfera è veramente piacevole (anche la birra, naturalmente)). Riusciamo anche, dopo aver mangiato, mangiato e ben bevuto, a visitare la parte di edificio dove avviene la produzione … bellissimo, in terra battuta e pieno di antichi macchinari; solo la forza motrice, una volta fornita da animali da tiro, è ora erogata da un baldo motore elettrico (potensa della tenologia!!!).

Rientriamo a Kulmbach, doccetta, riposino e … di nuovo sotto il tendone a fare sollevamento … litri.

Prima naturalmente passiamo da Gunthar dove troviamo … il Greco e la Monica, aspiranti Irish, che, zitti zitti, quatti quatti, erano già arrivati a Kulmbach. Bravo il pilota e brava la navigatrice!

Nota 1) Sciabolone ha il mal di testa e rimane taciturno tutto il giorno.

Nota 2) Con l'inoltrarsi nella notte avviene la prima trasformazione da uomo a bestia di Blumentopf e … dopo varie peripezie passa la notte con i cinghiali e si presenta alla gasthouse alle 8.30 del giorno dopo (per ulteriori particolari (e ce ne sono) rivolgersi all'interessato!!!)

Lunedì 7 agosto

Il trio del Golf (Piero, Ciccio e Spillo) parte verso l'alba (10.30 - 11.00) a velocità supersonica verso l'Italia.
Mike, Sciabolone ed Emilio decidono di partire nel pomeriggio per poter fare un'ultima tavolata assieme.
Ottimo … si opta per una birreria a 50 km e i tre vanno avanti dicendo che si fermano ad aspettare da Gunthar.
Tommy, Soili, Blumentopf, Greco e Monica partono 20 minuti dopo e, giunti da Gunthar … non trovano più nessuno!!!
Strano … saranno andati avanti; partiamo verso la birreria … vroooommmm … ma, una volta arrivati, scopriamo che all'indirizzo in nostro possesso c'è solo la fabbrica e non il piacevole luogo ricreativo ove volevamo consumare il fiero pasto; non solo ma non c'è neppure alcuna traccia del Burghi e delle Pompe da Bearar. Mah!?!?!?
Naturalmente inizia a piovere … naturalmente tanto e forte;
Entriamo in un centro commerciale dal quale tentiamo di contattare i desaparecidos, ma, riusciamo solo ad augurare loro buon viaggio sulla segreteria telefonica. Che tristezza … Mangiamo qualche squallido incomprensibile boccone bevendo una fanta al mirtillo, facciamo due passi e ci accingiamo a recuperare i cavalli d'acciaio quando, improvvisamente: "Cazz… rumore di Pompe da Bearar - corsa verso l'incrocio del rumore - cazz … il Burghi sta svoltando l'angolo … cazz … mi sfugge - run, run, run - cazz … li ho persi - cazz … ma stanno facendo inversione, stanno tornando indietro … Heiiiii … Mikeeeeee … ".

Si erano girati per caso perché avevano trovato un posto chiuso e ne stavano cercando un altro. Che culo!!!

Ci riuniamo (Guntar compreso) e andiamo finalmente a mangiare seriamente!

Flasback: a Kulmback noi eravamo arrivati da Guntar finchè loro erano al distributore a fare rifornimento e, pensandoli avanti avevamo proseguito; loro, credendoci ancora in albergo avevano poi aspettato per due ore da Guntar e non vedendoci più arrivare, alla fine erano partiti.

Infine saluti e baci a tutti e partenze:

Mike, Sciab ed Emilio verso Monaco e poi Italia…

Noi 5 a Kulmback per l'ultima notte.

Martedì 8 agosto

Partenza all'alba (10.30 circa) direzione Nederland … vroommmmm …. caffè … vroommmmm … tonno …. Vrooommm … caffè … Tappa: la moto del Greco sta facendo cose strane … sta tagliando longitudinalmente la gomma posteriore … troppo carico? Ammortizzatore scarico? Mah!?!?! Per strada non si può fare nulla … si vedrà poi ...

Arriviamo a Venlo, in Olanda, dove sappiamo che esiste un vero campeggio biker, ora si tratta solo di trovarlo … cazz… se è grande sto' Venlo … gli Olandesi sono gentilissimi, ti danno indicazioni estremamente precise e dettagliate … peccato che portino da tutt'altra parte … alla fine (sono ormai le 10 di sera passate) entriamo in un camping per chiedere informazioni (se non si conoscono tra di loro) … intanto ordiniamo 5 birre; dovete sapere che in Germania ci eravamo abituati a sollevare con il braccio pesi consistenti (leggi boccali) e quando ci siamo visti arrivare 5 sottili birrine da 0,2 non siamo riusciti a contenerci e siamo scoppiati a sganasciare in lieta contemporaneità.

Tornando al problema campeggio, il titolare di quello dove ci trovavamo al momento si prodiga con l'elenco telefonico e finalmente trova indirizzo e telefono del motorcamping "D’N TOERSTOP" che si trova non proprio a Venlo ma a qualche km di distanza … poco male … ci fornisce delle ottime indicazioni e ci annuncia che troveremo anche un gruppo di italiani … va bè … staremo a vedere; ci dirigiamo al camping e non facciamo in tempo a parcheggiare che ci troviamo circondati da una decina di amici tra Custom Cremona ed altri. INCREDIBILE!!!!!!!!!! A 1500 KM da casa!!!

La serata prende subito una piega da "piega", anche perché quella sera i gestori del campeggio avevano offerto agli italiani un intero fusto di birra e noi siamo arrivati che era appena cominciato … ora pro nobis… non siamo andati in tenda molto presto.

Nota: il mattino dopo inizia l'epopea della sfida a spaccacosce tra il Tommy ed il Blumentopf … fin dall'inizio la competizione appare molto equilibrata, sia dal punto di vista tecnico che della resistenza fisica … la cosa è avvincente già dalle prime battute … Tommy in lieve vantaggio.

Mercoledì 9 agosto

Con calma (1 o 2 del pomeriggio) salutiamo la compagnia e partiamo alla volta di Amsterdam (nota: il Greco che nei giorni precedenti insisteva per restare 4 -5 giorni in Olanda, dopo quella notte voleva già scappare in Belgio). Seguendo delle favolose strade di campagna, tra oche, pecore e mulini, raggiungiamo la periferia di Amsterdam e ci mettiamo a cercare un altro campeggio biker consigliatoci la notte precedente da un simpatico (piuttosto fuso) maturo olandese che ci aveva assicurato e garantito: "good place, good food, good drink, good people, good …ooooonly for bikers!" ma quanto cazz... di roba c'è in 'sto campeggio??? Dopo una ventina di kilometri più o meno in tondo troviamo il campeggio … non c'è un biker ma molti caravan, non si mangia, non si beve, la gente si fa i cazzi suoi …. Forse hanno cambiato gestione!!?!?!

Decidiamo di piantare le tende, parcheggiare i motori e raggiungere il centro con il bus (ogni tanto facciamo anche dei ragionamenti intelligenti). Detto - Fatto, scendiamo alla stazione centrale di Amsterdam, all'inizio del DamRak e … comincia la visita della bolgia infernale olandese, che, a dire il vero, di olandese ha molto poco ma, cazzo, è Amsterdam! Vaghiamo in lungo e in largo a vedere e sentire la moltitudine cosmopolita che si scanna e si azzanna e, improvvisamente, gli occhi dei creatori del Guinness Trophy 2000 si illuminano; una "stupefacente" insegna nera "GUINNESS" si staglia nella notte dei canali olandesi e noi, magneticamente attratti da essa, ci avvicianiamo con desiderio. Ci siamo ritrovati all'interno della ricostruzione di un pub irlandese e ci siamo dati alla pazza gioia iniziando anche a bere pinte di nera bevanda ed anche a segnare le tacche su un sottobicchiere (chissà per quanto eravamo convinti di riuscire a farlo!!!). Poi abbiamo vagato ancora per le vie ed i ponti della città fino a quando, a tarda ora, abbiamo deciso di andare a cercare un autobus notturno che ci riportasse al campeggio. Alla fermata sembra esserci un solo autobus, il cui autista ci dice che non arriva esattamente alla fermata del camping, ma molto vicino … ok … lo prendiamo (biglietti da $$$$$$$). Tutti addormentati ( + o -) sull'autobus. "Siete arrivati … sempre diritti per di là e arrivate al vostro campeggio!" "Tante grazie, signor autista dell'autobus!"

Dopo 10 minuti di cammino: "Stronzo di un autista dell'autobus!"

Dopo mezz'ora di cammino: "Grande figlio di puttana di un autista dell'autobus!"

Dopo 1 ora e sei kilometri di cammino in periferia ad Amsterdam: "Acc… malediz… pant, pant … puf, puf … brut stronz schifos maledett mavaffanc chetastracag …. Ronf, ronf, ronf….."

Giovedì 10 agosto

Partenza rapida (14 p.m.), traversata del Belgio, prima conoscenza con i "Croque Moinsieur" (……….) (è una roba da mangiare … provatela anche voi!!!), qualche birretta e ancora avanti verso la Francia dove, verso le due di notte, ci troviamo a sostare in un autogrill 150 km a nord di Parigi.

Blumentopf, che non entra e rimane alle moto, chiede gentilmente di portargli due limoni; "No problem" dico io.

Invece qualche problem c'è: esempio) i francesi, che odiano gli inglesi, si rifiutano categoricamente di capire alcuna parola pronunciata nella lingua anglosassone e quindi mi trovo costretto ad iniziare una lunga fase di creazione di un personalissimo franco-veneto-dialettimisti grazie al quale riesco ad ottenere eccellent…modest…medioc… assolutamente soddisfacenti e gratificanti risultati!!!

Però la "signorina" non vuole darmi i limoni … dice che non ne ha… "Te pararà a tuà" dico io, e comincio a girare all'interno del ristorante chiuso a guardare nelle vasche della frutta e del pesce dove ci sono decine di limoni, ma tagliati nelle forme più strane da almeno 18 ore. La "signorina" mi prega di attendere finchè dà un'occhiata in cucina … ritorna immediatamente con un paio di limoni interi che mi fa pagare come l'oro. (Stronza - n.d.r.).

Fuoriusciamo dal complesso di ristorazione e mentre riposiamo prima di ripartire alla ricerca di un posto dove passare la notte, il Greco ha una folgorazione … "Io vado a fare un giro a Parigi! Voi andate pure a Brest, al Festival Interceltico, noi poi vi raggiungiamo là!"

"Nessun problema … buon viaggio e buon divertimento … ci vediamo tra qualche giorno!"

Saluti, baci ed abbracci, e … due da una parte (Greco e Monica) e tre da quell'altra (Tommy, Soili e Blumentopf).

Oramai l'ora è sufficientemente tarda, quindi incominciamo a cercare un posto per la notte; usciamo dall'autostrada e cominciamo ad attraversare paesi alla ricerca di un camping (naturalmente sono tutti molto imboscati) … ad un certo punto, vicino ad una corte, troviamo 4 -5 francesini che cazzeggiano; una volta riusciti a spiegare loro cosa cerchiamo, uno di questi monta su un cinquantino da cross e ci fa cenno di seguirlo … 4-5 minuti di fuoristrada ed arriviamo in un buio, desolato ed umidissimo campeggio dove piantiamo nottetempo una sola tenda (più che sufficiente) … buenas noches a todos … ronf ronf ronf …

Venerdì 11 agosto

E' il giorno della tirata finale fino a "Brest", al Festival Interceltico … moto ok e via … autostrada a go go …

Tappe cicca - pipì - benzina - boccone e via … 200 km … 300 km … 400 km … cazz… ma le macchine francesi vanno ad aria? Non vediamo un distributore da una vita, non ce ne sono proprio su questa stronza di autostrada … cominciamo ad essere in condizioni critiche … io con il BMW faccio circa 75 km in riserva … "Blumentopf, vai davanti tu, almeno ti vedo nel momento in cui ti fermerai senza benzina … … opsss … Giaciiiii, vai fuori all'uscita che sono a secco …"

Se ho il serbatoio vuoto io, il Giaci avrà solo qualche misero kilometro di autonomia; si opta per la direzione dove sembra più probabile trovare un paese fornito del magico distributore e inviamo il Blumentopf in missione di salvataggio … 20 - 30 minuti di attesa e lo vediamo tornare con il pieno e la magica bottiglia di birra da mezzo litro (residuato della famosa notte dei cinghiali) piena di benzina per il BMW; 0,5 litri di benzina = circa 9 km … dovremmo farcela, viaggiando a umile velocità, a raggiungere il distributore - salvatore che il Giaci ha beccato poco fa … infatti lo raggiungiamo … mi appresto alla pompa, la estraggo ma … resta muta … acc… malediz … guardo in direzione del gabbiotto dove si paga il carburante e vedo il tizio che sta appendendo un orribile cartello con su scritto FERME' …

"Ma stiamo scherzando … aspetta un attimo … 20 litri di benzina, sevuplè" … aaarghhhh … il malefico non ne vuole sapere … mi dice di proseguire attraverso il paese che dovrebbe essercene un altro aperto … "Si, ma a quanti km?"

"Vicini, vicino" mi dice; per una volta non mi hanno detto una cazzata … il distributore esiste, è aperto, eroga benzina, … non mi pare neanche vero.

Proseguiamo verso Brest … 500 km … 600 km … 650 km … Brest, finalmente, sono le 11 di sera, siamo un po’ munti ma contenti; forza, entriamo in paese e cerchiamo il Festival Interceltico … se ci sono 300.000 persone che fanno festa, non dovrebbe essere certo difficile trovarlo … mah!?!? Non ci sembra un paese così tanto in festa … dove sarà mai questo Lorient … ma sarà un quartiere, un locale, una zona, una frazione … boh!?!?!

SMS, segreteria … il Simon, che è alla festa già da qualche giorno non è rintracciabile … dove cazz… andiamo a cercare questo fantomatico Lorient???? Riiinggg … riiinggg …. "Ciao Simon, finalmente ti troviamo, com'ela? … si, siamo già a Brest, ma dove cazzo è la festa che qui non vediamo nessuna indicazione? … Si, lo sappiamo che è a Lorient, ma cos'è un quartiere di Brest? … Ah, no? … E' un paese? … … … 130 KILOMETRI A SUD!?!?!?!?!"

ACC…..PORC….MALEDIZ….PUTTAN….CAZZSTRONZMALEFIC….. UFFAAAAAAAAAA

"Va bè, Simon, adesso siamo abbastanza cotti, ci pensiamo su un attimo e poi decidiamo … al limite ci vediamo domani …"

E intanto andiamo a berci una pinta di Guinness per chiarirci le idee, ma c'è poco da chiarire, abbiamo fatto 650 km oggi, cosa saranno mai altri 130?!?!? Finiamo la pinta e partiamo … 70 km … moketta di caffè … 60 km e ci siamo … cazz… se ce n'è di casino qui … parcheggiamo le moto stracariche davanti ad un furgone di Gendarmerie e ci gustiamo il passaggio di una banda formata da una ventina di cornamuse, 7-8 fiati e 5-6 percussioni … FAVOLOSA …

Qui c'è un macello incredibile, peccato che siamo vestiti di tutto punto da viaggio e che non ci possiamo allontanare molto dalle moto con tutti i bagagli sopra … va bè … oramai sono già le due di notte, ci beviamo un paio di pinte, mangiamo un boccone ad un chiosco e poi ci avviamo a cercare il camping del Simon, il Nenez a Pont Scorff (paese che fortunatamente avevo visto indicato alla penultima uscita prima di Lorient) … dopo una ventina di minuti lo troviamo … parcheggiamo le moto e, piletta alla mano iniziamo a girare le piazzole alla ricerca della tenda e della moto del Simon, ma … è inutile … o l'ha nascosta dentro un bungalow oppure … boh!?!?!

Piantiamo la tenda e … ronf ronf ronf

Sabato 12 agosto

Di prima mattina (…,…) arriva il sms del Simon: "Dove siete?" … risposta "Al Nenez" … esco dalla tenda e me lo vedo venire incontro… Ciao Simon (baci, abbracci, struconi, etc, etc, …) … è accampato su una discesetta imboscata a poco più di una trentina di metri da noi, va bè, … colazione (pan au chocolat, baguette, patè, mmmhhhhhh che bon) … e, senza smontarle, spostiamo le tende nella zona del Simon … gran bel posticino … registrazione alla reception … la ragassuola incaricata ci dice "Ma come? Sulla discesetta? Così vicini uno all'altro? Ma siete sicuri? Ma vi conoscete?" e io, con impeccabile franco-veneto sfodero un "Me uì, se 'l mon fradelon" … (secondo me ha pensato che siamo culatoni … chissenefrega) … qualche oretta di riciapamento … le ragasse lavano due strasette mentre io sventro un boschetto per costruire uno stendino molto artigianale quanto solido e funzionale … qui il terreno si presta benissimo per lo spaccacosce e quindi la competizione prosegue … le vittorie e le sconfitte arrivano sempre al limite fisiologico … le spanne vengono misurate quasi ogni volta, tanto è fine la precisione di lancio della lama, il minimo errore risulta fatale per il guerriero che lo commette … Tommy in vantaggio di 2 punti … … … avanti, forza, inforchiamo le cavalcature e andiamo a far vedere alla verde Bretagna che ci siamo anche noi … Simon dice che a Ventes, una cittadina poco distante, si trovano segni della presenza di antichi Celti di origine veneta … assolutamente da vedere … si parte … giretto interessante … con il culmine di una lotta tra barche, ognuna delle quali porta, in posizione sopraelevata, un guerriero che, armato di asta di legno, al momento dell'incrocio con l'altra imbarcazione, tenta di buttare in acqua il proprio antagonista … uno spasso … torniamo a Lorient … è ora di andare in festa … e festa sia … e che bordello … che macello … quanta musica everywhere e folklore a dismisura e Guinness, Guinness, Guinness … però la nota stonata deve pur esserci … ed infatti c'è … l'amata pinta di nera bevanda costa ben 40 FF (circa 12.000 lire) … va bè, pazienza, siamo in ferie … beviam, beviam., beviamo … (che salassata però)!!!! E assaggiamo le pietanze bretoni (o che si trovano in questo momento in Bretagna, visto che penso che il Kebab non sia molto di origine bretone) … tutto scivola alla meraviglia … stanchi ma felici ce ne torniamo alle tende … ronf, ronf, ronf

Domenica 13 agosto

E' l'ultimo giorno del Festival Interceltico e … piove, govern lader … non sarà mica un problema questo?!?!? Infatti non lo è … si va in festa e nel frattempo il cielo smette anche di orinarci sulla testa … stiamo girando da ore per le strade di Lorient a seguire bande, guardare gruppi più o meno improvvisati … nel frattempo la notte ha preso prepotentemente il posto del giorno, quando delle luci intense ci attirano in una zona che fino ad ora non abbiamo mai battuto … cazz… è uno stadio … cazz… stanno facendo un megaconcerto, c'è un porcaio di gente … ma … acc…malediz…siamo alla fine … hanno già aperto le porte per far uscire la gente che, infatti, sta cominciando a spicciolare via … e noi ci infiliamo dentro … sono proprio le battute finali del bis … dev'essere stata una cosa favolosa … possibile che nessuno di noi lo avesse saputo??? Fortunatamente, a forza di chiederglielo, i musicanti stanno concedendo il tris, che noi ci gustiamo come se avessimo vissuto tutto il concerto (almeno ci proviamo).

Appena appena tristi per non aver brincato tutto lo spettacolo, torniamo in centro paese per proseguire la baldoria notturna che sembra non dover avere fine… finchè … ronf, ronf, ronf

Lunedì 14 agosto

Il Festival è finito … è ore di proseguire (finalmente) per la tanto desiderata Irlanda … io e Blumentopf andiamo in paese a Lorient a prendere informazioni sui traghetti dalla Bretagna e a cercare un saldatore che possa riparare una staffa tranciata del portapacchi della Shadow … quale migliore posto del Joe Bar (Baretto molto motociclistico, filiale della sede di Parigi) per avviare la nostra ricerca? Nessuno, infatti X e Y, marito e moglie gestori del bar si prodigano in telefonate a manca e a dritta fino a quando ci annunciano che l'esperto di "rogne sui mutur" sta arrivando … di lì a poco il rombo velato di un BMW K 100 ci annuncia l'arrivo del salvatore … ZZZ, meccanico per hobby, presa visione del problema ci invita a seguirlo a casa sua, non prima di aver completato il risveglio con un cornetto ed un "caffè" al Joe Bar. Giunti alla sua maison, si aprono le porte di un bel garage-officinetta dove, in mezzo ad un gran bel casino, sembra non mancare nulla … in meno di mezz'ora il problema è risolto e, tornati al Joe Bar, ci sentiamo dire che non siamo autorizzati a dargli una lira … che bei momenti … paghiamo da bere al nostro caro amico, riuscendo persino a pagargli la colazione del giorno dopo e ci apprestiamo ad andare a Lorient a finire i nostri lavori. Girando per il centro, improvvisamente Blumentopf ha un tuffo al cuore nel vedere che una bionda saltellante gli sta correndo incontro … è la Katia, seguita a pochi passi dal Birra, che stanno girando in cerca degli altri desperados italiani. Festa. Andiamo tutti e quattro al nostro camping per brincare quelli che sono rimasti su ma li incrociamo per strada, diretti al supermarket con l'intenzione di fare una spesuccia finalizzata ad una buona cenetta all'italiana da fare in campeggio … ottima idea … la realizzazione a cura delle nostre ragasse (Soili, Erika, Monica e Katia) viene molto apprezzata da tutti.

Dopo un po’ di spettacolo di alto equilibrismo e spaccacoscismo offerto da me e Blumentopf, andiamo tutti a concludere la serata sbevazzando e giocando a biliardo al Joe Bar.

Nel frattempo il Greco e la Monica hanno annunciato che, essendo saturi di H2O e sapendo che in Irlanda "ogni tanto" piove, hanno deciso di cambiare itinerario e fare rotta per la Spagna … siamo rimasti io, Soili e Blumentopf; sapendo che il giorno dopo finalmente ci imbarcheremo, non stiamo più nella pelle. L'eccitazione ci impedisce di dormire e quindi giriamo per il campeggio, tra le tende e i praticelli a ridere e far casino (moderatamente) fino alle 4-5 del mattino, dolcemente accompagnati dai lamenti e dalle parolacce del Simon e della Erika che "hanno il diritto di dormire" (sic)

Martedì 15 agosto (Ferragosto, ma non se ne accorge nessuno)

Con calma (il ferry parte alle 23.00) disfiamo l'accampamento, ci curiamo un attimo, salutiamo quelli che (con calma) iniziano il rientro in Italia e, fatta anche una buona pausa di rifocillamento, risaliamo la Bretagna fino a Roscoff … andiamo a fare i biglietti per il ferry che, purtroppo, non va direttamente in Irlanda ma solo fino a Plymouth (GB) costringendoci a dover fare 300 km di Galles prima di poterci nuovamente imbarcare a Pembrooke, questa volta con destinazione Rosslare (EIRE).

La prima traversata dura più di sei ore, con il mare un po’ mosso e un caldo piuttosto fastidioso all'interno della nave; fra l'altro, l'impiegato (inglese) della Brittany Ferries ci fa credere che è obbligatorio acquistare anche una sistemazione per la notte, propinandoci quindi due posti in una cabina da quattro (solo maschile) ed una poltrona nel cinema n° 1, per la gioia della Soili … appena salpati, molti nostri (esperti) compagni di viaggio, hanno srotolato i sacchi a pelo nei vari angoli della nave e si sono messi a dormire alla faccia nostra (buono a sapersi per la prossima volta); la cabina dove dobbiamo dormire io e Blumentopf è sotto il livello del mare, con una temperatura interna superiore ai 35 °C ed un'umidità certamente vicina al 95% … uno spettacolo … dopo un paio d'ore di navigazione e propositi falliti di bere o mangiare qualche cosa, Soili si dirige allegramente verso la sua poltroncina nel cinema buio … Blumentopf, di lì a poco, segue il suo esempio, affrontando intrepido la malefica cabina underwater … il mare mosso è decisivo nel farmi decidere di passare la notte tra il ponte (all'aperto, freddo e acqua), le varie poltrone dei corridoi interni ed, infine, un provvidenziale divaentto libero nel salone ristorante.

In qualche modo arriva l'alba e anche la terra (per quanto inglese)…

Nota 1) non fidatevi mai dei membri dell'equipaggio addetti al fissaggio delle moto all'interno della nave (ritengo ogni commento superfluo)

Mercoledì 16 agosto

Rapida cavalcata in terra gallese fino a Peembroke, dove finalmente avviene il primo contatto con gli Irlandesi (gli addetti all'imbarco della Irish Ferries) … rapida, ma non semplice, ricerca di soluzioni per poter pagare i biglietti (abbiamo un po’ di sterline inglesi, un po’ di franchi francesi e parecchie lire), e … si parte.

Favoloso … la nave della Irish Ferries è un pub galleggiante … cominciamo veramente a divertirci … io e Blumentopf facciamo un giretto nello spaccio e, cosa vedono mai le nostre fosche pupille … Guinness, Guinness, Guinness in ogni direzione … il simpatico marchietto fa capolino da felpe, magliette, cappellini, calze, mutande, cravatte, candele, tovaglie, asciugamani, carte da gioco, boccali, ombrelli ed ogni altra cosa marcabile … bello, ma, ferrei ai nostri buoni propositi di risparmio in favore della nera bevanda, riusciamo a resistere e non comperiamo niente …

La traversata è molto più soft di quella precedente ed arriviamo a Rosslare, verso le 19.30 riposati, freschi e felici …

Visto l'orario cerchiamo subito un camping ed il St. Margareth si fa trovare molto facilmente … bel posticino e simpatica tipa addetta alla gestione … passiamo la serata nel paese vicino, visitando tre pub ed iniziando a familiarizzare con il paese e la popolazione. Ah, dimenticavo, una delle prime cose che abbiamo scoperto è che qui si cena tra le 18.30 e le 20.00, massimo 21.00 (per noi sono ore da merenda, ma non fatichiamo più di tanto ad abituarci alla cosa). Iniziamo a gustare pinte di Guinness con immensa soddisfazione.

Giovedì 17 agosto

Il cielo del mattino irlandese si presenta terso, con qualche simpatico ciuffo di nuvolette sparso quasi casualmente ed un sano vento fresco che rende oltremodo divertente lo smontaggio della tenda (se avessi 100 metri di filo, ci sarebbe uno strano acquilone in cielo) … pian de la situasion … come cominciamo??? A nord, verso Dublino, per poi scendere dal centro del paese e poi risalire verso le isole Aran, oppure a sud-ovest, percorrendo quindi la parte bassa della penisola per risalirla sucessivamente a zig-zag … intanto partiamo, spronati dalla Soili che ha saputo della presenza nelle vicinanze di un parco nazionale contenente la ricostruzione di antichi manufatti ed edifici celtici (Heritage Park) … bella storia … vale la pena di trascorrervi una mezza giornata … proseguiamo fino a Tramore, sempre sul mare, dove troviamo un simpatico campeggio utile per scaricare i nostri quintali di bagagli; Tramore è un paese con alcune contraddizioni … occorre assolutamente evitare la zona della costa in quanto è stata invasa da tutte quelle manifestazioni prettamente turistiche tipo fast-food, sale giochi e porcherie del genere, mentre la parte alta del paese, la collina mantiene i locali really irish dove abbiamo gustato prima delle gran belle bisteccone con patate (naturalmente sempre ben innaffiate di nera bevanda) e poi una bella serata di musica dal vivo in un pub molto accogliente.

Venerdì 18 agosto

Al mattino socializziamo con i nostri vicini irlandesi (papi, mami e figlia con il camper) che ci offrono un "caffè" (sic) e ci consigliano, visto che vogliamo andare verso la penisola di Dingle, nel Kerry, di andare proprio nel paese di Dingle, dove da oramai 15 anni, nella omonima baia, staziona un delfino, Fungie, che si è affezionato alla zona ed alla gente ed è divenuto un importante attrazione … si parte ma … probabilmente qualche cosa di irlandese ci sta circolando nel sangue in quanto non riusciamo più a mantenere i ritmi che avevamo negli altri paesi europei; sono talmente tante le cose belle da vedere, è talmente forte l'attrazione che esercitano gli innumerevoli pubs che si incontrano lungo la strada che i nostri kilometraggi quotidiani calano bruscamente e noi siamo costantemente in ritardo di uno o due giorni rispetto ai nostri programmi; va veramente benissimo così, questa è Irlanda.

Nel tardo pomeriggio, dopo aver percorso delle favolose stradine secondarie accumulando appena 100-150 km e dopo aver imparato che se vedi la nuvola grigio-nera davanti a te e senti una goccia d'acqua hai circa 3-4 minuti di tempo per infilare la tuta antiacqua, raggiungiamo Killarney, una cittadina definita turisticamente seconda solo a Dublino. L'intenzione sarebbe di evitare un luogo così turistico, ma la pioggia insistente e la curiosità di dare un'occhiata al centro hanno il sopravvento; per questa notte optiamo per una stanza in un ostello … dopo aver tentato al … ed averlo trovato esaurito, raggiungiamo il … , appena fuori Killarney …la simpatica e grintosa proprietaria ci propone la solita camerata da otto letti ma vedendo che da baldi bikers siamo un po’ zeppi di giacconi, tute e bagagli, ci propone una camerata vuota in una palazzina staccata da quella principale … base eccezionale per noi, che riusciamo anche a mettere un po’ di roba ad asciugare senza invadere metriquadri altrui, il tutto al costo di 8 pound a cranio … un po’ sopra la media, ma ne vale la pena;

nota 1) in tutti gli ostelli irlandesi, con l'eccezione di Dublino, non esistono chiavi e, quando ci sono, non vengono mai usate per chiudere … anche questo "felicizza" l'animo.

La serata a Killarney trascorre piacevolmente tra alcuni pubs, molta musica (le fisa sono quasi tutte italiane), e un simpatico incontro con un flautista di strada … camminavamo lungo una delle vie del centro della graziosa cittadina quando sul marciapiede dal nostro lato vediamo, ma soprattutto, sentiamo la musica del tipico flautino corto irlandese e, come per incanto, restiamo rapiti dalla semplice ma ricca e intensa melodia che scaturisce … per alcuni lunghi minuti restiamo a gustarci l'espressione artistica, sia della musica sia del musicista … lui è un allampanato personaggio che suona con la schiena appoggiata al muro di una casa … a terra davanti a lui un cappello con alcune monete … gli occhi spesso chiusi a vedere la musica che egli fa espandere nell'attorno … la musica finisce dolcemente e noi, complimentandoci, offriamo molto volentieri il nostro obolo all'artista vagabondo, iniziando spontaneamente una conversazione neanche troppo stentata (purtroppo sono assolutamente cosciente di viaggiare con un inglese molto più di sopravvivenza che di conversazione su pensieri e stati d'animo) … il musico è felice di parlare con degli italiani e ci racconta che passa l'estate suonando a Killarney per raggranellare un gruzzolino … ci spiega che il suo flauto magico è nato da una umile canalina elettrica nera da 12 mm … nel momento in cui gli chiedo conferma se lui sia Irish, fa un simpatico ghigno e, sottovoce, mi dice "No … i'm english" … la cosa ci fa sorridere tutti e ci fa anche rallegrare del fatto che qualche simpatico inglese esiste.

Sabato 19 agosto

Insomma … ci vuole anche un po’ di determinazione … che dubio … oggi partiamo e andiamo nella baia di Dingle a veder il delfino Fungie (ora che la Soili sa della sua esistenza, non sarebbe più possibile non andarci) … in motore … per strada il solito sguazzone ci coglie un po’ impreparati e, non avendo ancora infilate le tute antiacqua, alla vista di un simpatico pubbino isolato, decidiamo di anticipare (?) la sosta per la colazione (o pranzo o cena o merenda, tanto non sono sostanzialmente differenti tra loro, almeno per noi) … risulta essere una buona mossa, il posto è veramente piacevole, oltre il banco lavorano tutte ragazze (qualcuna quasi carina anche … magari sbarbata) e la clientela è piacevole … trascorriamo un paio d'ore tra zuppe e buoni sandwich farciti in maniera fantasiosa (peccato che oggi manchi il salmone affumicato) … naturalmente non ci facciamo mancare alcune pinte dell'alimento nazionale, la superbuona nera bevanda (azz…. Ma quanto buona è??? E se poi dovesse creare dipendenza???? Pazienza!!!!)

Quando oramai l'acqua scende quasi orizzontale (?) decidiamo di proseguire e, mentre prepariamo i cavalli d'acciao … meraviglia delle meraviglie … ci sfila davanti, diretto dove anche noi siamo diretti, il "Motoride della penisola di Dingle" … circa una quarantina di moto in pieno motogiroturistico … detto-fatto, ci mettiamo in moto e li raggiungiamo dopo pochi kilometri aggregandoci a loro con il "gusto tipico del motogiro". Arrivati a Dingle li salutiamo e iniziamo l'esplorazione del sito, il quale sembra emanare un simpatico magnetismo fin da subito (non eravamo ancora intenzionati a fermarci per la notte e non avremmo certo pensato che dopo tre giorni ci saremmo trovati ancora lì). Soili va subito a prendere informazioni su Fungie e sui mezzi disponibili per andarlo a trovare … una cosa curiosa è che le imbarcazioni che ti portano un po’ al largo per veder Fungie praticano uno strano tariffario: se Fungie si fa i czzz suoi oppure è in giro e non si fa vedere, l'oretta di barca non costa nulla, se invece si fa vedere e magari accetta qualche sfida con la barca nuotando e saltando, allora ti fanno pagare qualche cosa (nel nostro caso 7 pound) … va bè, dopo i primi quattro passi già ci rendevamo conto che non si poteva scappare facilmente da quel simpatico paesello e ci siamo quindi messi in movimento alla ricerca di un ostello con camping … il primo, il …., è un posto un po’ strano con un alto edificio dietro al quale si trova un "prato" con 10 metriquadri piani (naturalmente già occupati) e una sessantina in progressiva pendenza (anzi, non pendenza, discesa vera e propria) … personalmente ho già dormito su terreni in pendenza ma lo sconsiglio vivamente, si rischia di risvegliarsi ad una certa distanza da dove ci si è assopiti) … il gestore, vista la mia perplessità nonostante il costo competitivo di 3 pound per notte, ci consiglia di andare a vedere se troviamo posto al Rainbow Hostel che però costa 4 pound ed è un paio di km fuori paese … poco male … andiamo subito a vedere … è un piccolo colpo di fulmine … nonostante il terreno per il camping (pianeggiante) sia stato arato qualche anno fa e mai livellato (scoprirò in seguito che seguendo le curve delle grosse buche si trovavano delle posizioni del corpo certamente insolite ma molto naturali e comode), i primi istanti con il gestore e l'enorme e variamente popolata cucina comune dell'ostello, ci fanno sentire subito a nostro agio … saputo che anche qui non si chiude mai a chiave e che la cucina è utilizzabile a qualsiasi ora del giorno e della notte, dopo aver piantato la tendopoli, torniamo a Dingle per approfondire la conoscenza del simpatico paesello … ogni pub è tutto un programma … i primi che decidiamo di conoscere riservano al loro interno una moltitudine di curiosità, oggetti e persone che ci rapisce … siamo veramente in buona simbiosi con la terra verde … forse anche grazie al potere della nera bevanda, che stiamo assimilando copiosamente. In uno di questi pubs, uno di quelli che sono divisi a metà tra la parte dedita alla ristorazione dei guerrieri/e e la parte dove puoi trovare quasi qualsiasi cosa utile ti possa passare per la testa, facciamo la conoscenza di quattro attempate e simpatiche turiste provenienti da una località ad un centinaio di km da Dingle, che si trovano lì per il fine settimana … lo scambio culturale, nonostante la differenza generazionale, è intenso, alimentato di lì a poco anche dall'ingresso di una decina di individui in piena festa di addio al celibato … i personaggi avevano escogitato la simpatica idea di costruire una decina di maschere rappresentanti il volto del futuro sposo e, indossandole sulla nuca, con i jeans e le magliette-camicie indossate rovesce, camminando all'indietro come i gamberi, facevano il giro di tutti i pubs del paese seguiti dal festeggiato in vestaglia da notte ed intonando allegre canzoncine che ho faticato non poco a farmi tradurre, almeno in parte, dalle nostre attempate amiche. Facciamo notte tarda girando da un locale all'altro (poca strada e molta sosta) fino a quando, di ritorno al Rainbow, improvvisiamo una pastasciutta notturna della quale non ricordo nei particolari il condimento, ma ho vivido il ricordo di averla divorata con il cucchiaio e di essere stato in seguito molto felice…

Domenica 20 agosto

Un pensiero molesto invade improvvisamente la parte attiva della mia materia grigia … un pensiero sinora trascurato in quanto reputato remoto in quanto appartenente ad un lontanissimo futuro, si materializza come un fulmine dirompente a squarciare un cupo cielo sereno … stiamo entrando nell'ultima settimana di ferie … non è possibile … quattro settimane dovevano essere un tempo infinito, un'eternità … e invece tre quarti dell'eternità sono già stati vissuti … rimane l'ultimo quarto, all'interno del quale bisogna farci stare anche il viaggio di ritorno … e 2.500 km non si fanno in 24 ore!!!

Sapevo che presto o tardi avrei dovuto affrontare anche questi pensieri ma, czzzz… siamo partiti l'altro ieri ….

Va bè, siamo ancora in Irlanda quindi vediamo di godercela … dico alla Soili di rinunciare ad insistere a telefonare all'Irish Ferries, tanto di domenica più di una bella "chiacchierata con un risponditore automatico non si riesce a fare … oggi facciamo i turisti … decidiamo di fare il giro lungo la costa della penisola di Dingle … quello che si presenta ai nostri occhi ha non solo del magico ma anche qualcosa in più … qualcosa che, come già in altre occasioni, non è possibile descrivere … è necessario viverla personalmente per assimilarla in amore con il proprio spirito e con la piccola parte di celto che spero risieda in ognuno di noi … tutto in quei luoghi ti trasmette la sua essenza, dall'erba alle rocce, dai legni agli animali, dal cielo al mare, dalla sabbia all'acqua che invade verticalmente ed orizzontalmente uno dei suoi regni preferiti. Aldilà delle attrazioni particolari che ognuno di noi prova all'interno di un particolare sistema, aldilà dei gusti personali, mi sto sentendo stregato da ciò in cui mi trovo ed i momenti di risveglio dovuti al contatto umano non fanno che rendere più grande questa realtà, ricordandomi che non è il sogno dell'isola che non c'è, ma la concreta consistenza di questa terra e di tutti gli elementi che la compongono.

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Improvvisamente, vedendo ferma al lato della strada una piccola vettura con la scritta sul fianco "Segafredo", mi sovviene che la nostra scorta di caffè sta toccando il fondo … la situazione è molto critica … faccio inversione di marcia, quasi facendo manovra, e mi avvicino alla vetturina … un rappresentante di caffè dall'aspetto simpatico sta sgranchendosi le gambe e nel frattempo sta facendo merenda con un sandwich ed una bottiglietta d'acqua. Con il mio inglese folkloristico gli racconto che siamo italiani e che la nostra scorta di caffè si sta esaurendo e gli chiedo dove sia possibile procurarsene di tipo adatto alla moka … il rappresentante si immerge nei suoi meandri mnemonici e tira fuori un paio di nomi di ristoranti suoi clienti che dovrebbero poterci vendere un po’ di caffè macinato … facciamo altre quattro chiacchiere, ci salutiamo ed io inizio a girare la moto sulla stradina per proseguire il nostro Dingle Tour quando, improvvisamente, il buon rappresentante mi chiama facendomi cenno di aspettare un attimo … immediatamente si catapulta nell'auto dalla porta del passeggero ed inizia a rovistare in mezzo a carte, scatole ed altre cose … dopo pochi istanti se ne esce con un imballo di quattro barattoli sottovuoto da 250 grammi di ottimo caffè Segafredo macinato, ce li porge dicendoci "A present for you from Ireland". Siamo letteralmente sconvolti e stupefatti! Ma dove ci troviamo? Ma cos'hanno in testa quelle persone che dicono che il mondo è uguale dappertutto e che il tuo paese è quello dove stai meglio e che etc., etc., etc.

Riproseguiamo il tour con qualche uscita semifuoristradistica per poi ritornare al nostro nido adottivo, il caldo ed accogliente Rainbow Hostel. Chiacchieriamo una mezzoretta con Audrien (il gestore dell'ostello) raccontandogli qualche particolare del nostro giro e chiedendogli qualche spiegazione su alcune cose che abbiamo visto, poi ce ne andiamo in paese ad approfondire la nostra conoscenza degli usi, costumi e bevande nazionali della Verde. Putacaso abbiamo presto trovato il pub ….

  .... CONTINUA .... (al piu presto....)

Tommy + Soili + Blumentopf