Porto
di Genova nel primo pomeriggio del 27
Dicembre 2003
: Il traghetto che ci deve trasportare a Tunisi ha accumulato
più di 6 ore di ritardo per un guasto ( incominciamo bene
).
Riusciamo ad imbarcarci, imbragare le moto ed a raggiungere
la reception dove ci assegnano le cabine ma ... SORPRESONA : |
le
nostre cabine erano già state assegnate ad altre persone
! |
Torniamo
alla reception e cortesemente gli addetti ci hanno informato
sul fatto che si era guastato anche computer che gestisce le
prenotazioni e le assegnazioni delle cabine e che dovevano gestire
il tutto manualmente ( continuiamo ancora meglio ), con l' ulteriore
dettaglio che tra di loro non avevano il tempo per parlarsi
e era quindi possibile che più addetti assegnassero la
stessa cabina a più persone diverse.
Il tutto si è poi risolto mandando in tour di ispezione
un marinaio che faceva l' inventario della situazione cabine. |
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Mattinata
del 28
Dicembre 2003 :
attracco al porto di Tunisi ... tutto bene, c'erano piu' di
25 gradi e si stava benissimo. |
Veduta
dal ponte della Motonave CARTAGHE del porto di Tunisi. |
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Uffici
doganali tunisini all' uscita dal porto. |
Pausa
per uno spuntino durante la tappa di trasferimento da Tunisi
a Kairouan ( 200 Km sud di Tunisi ). |
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Mattinata
del 29
Dicembre 2003
: Tappa di trasferimento da Kairouan , dove abbiamo passato
la notte, per dirigerci a Ras Adjir dove affonteremo la burocrazia
ed i "tempi tecnici" delle autorità doganali Libiche.
Piove, vento, acqua ed ancora acqua ! |
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Classiche
condizioni del fondo stradale e della strada che si perde a
vista d' occhio tagliando in due il deserto. |
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Tappa
per rifornimento di benzina alle moto, e per noi un bel the
caldo.
Faceva un freddo assurdo , vento ed acqua non mollavano mai
e sulla strada si scivolava soltanto a guardarla. |
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Tappa
per la sosta pranzo con menu' locale tipico : Pollo allo spiedo,
pollo allo spiedo oppure ancora ... pollo allo spiedo ! Finalmente
un po' di sole per asciugarci ( ma e' durato poco ). |
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Intorno
alle ore 14 arriviamo finalmente a Ras Adjir bagnati fradici
ed infreddoliti.
Aspettiamo la nostra guida locale ( obbligatoria e con gendarme
al seguito ) ... aspettiamo ... aspettiamo ... i tempi arabi
non sono come i nostri ... aspettiamo ...
Fortunatamente troviamo un' altra guida che aspettava un gruppo
di tedeschi e ci facciamo aiutare per compilare i tutti i vari
documenti per entrare in Libia.
Mentre apettavamo ( tanto per cambiare ) che venissero espletate
le formalita' burocratiche doganali ha ricominciato a piovere
ed a tirare vento gelido,un freddo cane perchè oltretutto
eravamo bagnati fradici, ed a calare la notte.
 
Avendo consegnato i passaporti alle autorità libiche,
non potevamo nè tornare in Tunisia nè tantomeno
attraversare la dogana libica ed entrare al caldo, ed al riparo
dall' acqua, in un bar-ristorante a circa 100 metri da noi.
 
Sono riuscito a comunicare ( a gesti ed in dialetto lombardo
) con un doganiere il quale mi ha permesso di entrare nel baretto
per poter acquistare vettovaglie calde da portare al resto del
gruppo che era rimastoi li ad aspettare al freddo ed al vento.
Finalmente, verso le ore 23 arriva la nostra guida che stavamo
aspettando dalle 2 del pomeriggio ( rischio linciaggio ), riusciamo
a completare le formalità doganali ( nella foto alcuni
documenti ) ed ad uscire dalla dogana libica dopo aver compilato
tutti i loro documenti ( scritti rigorosamente in arabo ) ,
montato la targa libica al posto di quella europea, e ci dirigiamo
a Sabrata per passare la notte.
La nostra "guida" libica , sul gippone di marca TAYOTA ( TAYOTA
e non TOYOTA ), incomincia a tirare come un dannato ad oltre
150 Km/h su "strade" dove le buche sono dei crateri, dato che
tanto per cambiare PIOVEVA, queste buche erano mimetizzate da
pozzanghere e ti accorgevi della buca quando solo quando ci
eri già finito dentro.
Oltre alle buche, i libici più poveri, hanno come "hobby"
quello di rubare i coperchi dei tombini per vendere la ghisa
!!! e se non stai piu' che attento ( erano le ore 23 ) ci finisci
dentro con tutta la moto "e chi se' visto se' visto". |
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La
mia Hornettona con targa libica obbligatoria e posta sopra a
coprire quella europea. |
La
strada principale di Sabratha appena siamo arrivati. |
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Arriviamo
finalmente a Sabrata e le "guide" ci fanno fermare da quello
che loro considerano un hotel : Uno stanzone unico con pavimento
di SABBIA battuta ,6 letti ( eranamo in 12 ... ) ed un qualcosa
che assomigliava ad un vero CESSO.
INKAZZATI come delle Jene ci facciamo portare al secondo albergo
di Sabratha ( ce ne sono solo 2 ) ... almeno questo era decente,
con alcuni piccoli "dettagli trascurabili" : nelle stanze mancava
fisicamente l' impianto di riscaldamento e l' acqua calda.
Considerando che eravamo tutti bagnati fradici e quasi in crisi
di ipotermia ... io mi sono attrezzato una "cuccia" utilizzando
anche i tappeti ( che in questi Paesi non mancano mai ) e con
l' imbottitura termica della giubbotto e dei calzoni mi sono
costruito una specie di pigiama, con il phon ogni tanto sparavo
aria calda dentro al letto mentre cercavo di asciugare i miei
fantastici "anfibi" militari da deserto ( vanno benissimo d'
estate e nella sabbia ma ... non tengono l' acqua !). |
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La
hall del nostro Hotel in Sabratha. |
L'
esterno del nostro Hotel ( in costruzione ) visto alla mattina. |
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Panoramica
della strada principale di Sabratha. |
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30
Dicembre 2003
: In mattinata visitiamo le rovine romane di Sabratha ( bellissime
), andiamo a mangiare in un locale tipico libico e nel pomeriggio
puntiamo verso Tripoli. |
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La
mia Hornettona ed il GS di Fabio parcheggiati davanti l' ingresso
della citta' storica di Sabratha. |
"Lapide"
che immortala la citta' storica di Sabratha come Patrimonio
dell' Umanita' e protetto dall' UNESCO. |
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Eccoci
a Tripoli, capitale della Libia !
Terrificante l' incontro ravvicinato con il traffico libico
: qui si guida come sull' autopista ( non l' autostrada spagnola
ma quella del luna-park ) passa chi arriva per primo ed e' piu'
veloce degli altri !
I cartelli stradali sono scritti rigorosamente in arabo a differenza
di Tunisia, Marocco ed Egitto dove c'e' anche la traduzione
in inglese o comenque scritta con i nostri caratteri.
Io avevo trovato la traduzione in arabo di "Tripoli" per cui
riuscivo a capire la strada da fare : bastava segiore le indicazioni
per un ghirigoro seguito da uno spazio, una riga storta , uno
spazio ed ancora un ghirigoro con i riccioli e un paio di puntini
( il tutto da destra a sinistra ). |
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Il
Laghetto artificale ai piedi delle mura del castello di Tripoli. |
I
due obelischi ai lati dell' ingresso della piazza di Tripoli.
Sulla sommità ci sono rispettivamente : un cavaliere a
cavallo ed un Galeone (sembrano piccoli ma sono enormi).
Tra questi due obelischi c'e' un vialone che sbocca direttamente
sul mare. |
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Il
nostro Hotel dal nome "impronunciabile" (in lingua originale
).
Un mio collega algerino che parla arabo me lo ha tradotto :
Bab El Jadid (adesso è più comprensibile). |
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Vista
della baia di Tripoli "by-night". Ormeggiamo le moto e ci fiondiamo
in hotel.
Qui tanto per cambiare ci sequestrano i passaporti ( che ci
verranno poi restituiti alla partenza dopo aver saldato il conto
dell' hotel ), ci rilasciano una specie di "carta di identita'"
locale con il nome dell' hotel ( da mostrare ai tassisti per
poterci fare ritorno - ribadisco il concetto che in Libia si
parla SOLO ed ESCLUSIVAMENTE ARABO - ). |
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31
Dicembre 2003
: Visitiamo il centro storico di Tripoli, la medina, il castello,
e le vecchie case coloniali italiane, dove ci sono ancora i
cartelli stradali con nomi delle strade in italiano ,ricoperti
di vernice ma ancora leggibili. |
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Una
delle strade principali che portano al castello di Tripoli. |
La
piazza principale di Tripoli : La piazza della rivoluzione,
di notte e' illuminata "a giorno" (notare i lampioni).
Quì non ci sono problemi di energia, c' è il PETROLIO.
Un "pieno" di circa 15 litri di benziana costa una cifra assurda
: neanche l' equivalente di 1 Euro e volte capitava anche di
regalarla o lasciarla nella pompa. |
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Veduta
sul "Museo della Rivoluzione". |
Veduta
delle mura che circondano la citta' vecchia , con i murales
del Colonnello M. Gheddaffi e le immancabili bandirere Nazionali
libiche ( verdi perche' il Corano ha la copertina verde ). |
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Un
particolare di una meridiana di origine italiana che riporta
testualmente : "L' ora dell' Etna". |
La
zona coloniale italiana all' interno della citta' vecchia. |
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Ancora
un particolare di una costruzione coloniale italiana dove e'
ancora leggibile l' intestazione : "Galleria Mariotti". |
Un
viottolo del suk della citta' vecchia con sullo sfondo gli ammancabili
murales di Gheddaffi e le bandiere verdi. |
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Meno
male che abbiamo preso una giornata di sole. |
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...
ma la "sfiga e' ancora con noi" ... |
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1
Gennaio 2003
: Dovevamo mollare gli ormeggi da Tripoli e puntare verso est
per dirigerci a Leptis Magna dove pernottare, ma a causa di
una tempesta con piggia, vento e l' immancabile sabbia, abbiamo
preferito effettuare un cambio di programma ( anche per i giorni
a venire ) optando per tenere come "campo base" Tripoli e muovendoci
a raggiera con un fantastico pulmino libico noleggiato al momento. |
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Tragitto
da Tripoli a Leptis Magna. |
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"Lapide"
che immortala la citta' storica di Leptis Magna come Patrimonio
dell' Umanita' e protetto dall' UNESCO. |
Arco
di Costantino. Qui il tempo sembra mettersi bene ma a poco ...
ricomincerà a scendere sulle nostre teste il Diluvio Universale. |
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2
Gennaio 2004
: Con le nostre guide andiamo a visitare le case troglodite
di Ghayran. Tentativo fallito poiche' le nostre guide si sono
"perse" , non sapevano la strada, ed anche provando a chiedere
informazioni agli abitanti del posto ... non riuscivano ad indendersi.
Probabilmente parlavano dialetti diversi dato che le nostre
guide provenivano da Ghat che si trova a sud della Libia vicino
al confine algerino.
Da notare che noi eravamo dotati di cartine e di guide con tutti
i riferimenti del caso, mentre le nostre guide non avevano assolutamente
niente di niente tranne che una carta stradale leggermente anomala
: le strade NON erano segnate !
Dopo diversi tentativi falliti abbiamo deciso di fare ritorno
in hotel a Tripoli e farci una passeggiata per la citta', considerando
anche che all' indomani avremmo incominciato a fare rotta di
ritorno verso la Tunisia . |
Durante
il nostro primo giorno di permanenza a Tripoli, passeggiando
per la citta' vecchia, ci ha incuriosito il fatto di trovare
un ristorantino con in vetrina la nostra pasta Barilla. Siamo
entrati ed abbiamo notato che il proprietario non solo parlava
benissimo l' italiano, ma ci ha invitati ad andare a mangiare
da lui nel suo locale con il menu' scelto completamente da noi.
Ci siamo accordati per un menu' tutto a base di pesce. Lo ha
fatto soprattutto per il piacere di ospitarci e per scambiare
quattro chiacchiere in allegria con degli italiani. |
La
cena e' stata veramente ottima ed abbondante, con un unico neo
: in Libia NON esiste alcun tipo di sostanza ALCOLICA ! ( il
mio fegato si e' depurato ). A fine serata , la figlia che faceva
da cameriera ( e che parlava solo arabo ) , ci ha regalato una
cewingum della Brooklin ed io per ricambiare le ho lasciato
il mio fularino con il nostro tricolore. E' stata contentissima
e non sapeva piu' come fare per ringraziare. |
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3
Gennaio 2004
: Inizia il nostro viaggio di ritorno verso la Tunisia diretti
a Tunisi. Finalmente non piove piu' e mandenendo una buona media
oraria ci lasciamo alle spalle Tripoli, Sabrata ed arriviamo
in meta' mattinata in dogana libica a Ras Adjir per rientrare
in Tunisia diretti a Gabes dove passeremo la notte prima di
iniziare l' ultima tappa di traferimento verso Tunisi. |
Dato
che fortunatamente abbiamo trovato finalmente il sole ed il
caldo, la nostra velocità di crociera per avvicinarsi
a Tunisi si fa molto sostenuta.
Quando attraversiamo i vari villaggi "disperi" lungo la strada
che da Tripoli ci porta a Gabes, ci capitava di passare davanti
alla polizia locale a più di 150Km/h, tu saluti i polizziotti
e loro ti salutano tranquillamente senza ritirarti la patente.
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Pausa
pranzo in un locale disperso nel deserto tunisino a circa 50Km
nord-ovest da Medenine.
Quì abbiamo già percorso piu' di 100Km dalla dogana
libica di Ras Adjir più altri 200Km da Tripoli.
Per arrivare Tunisi ci mancano ancora piu ' di 500 Km ,ma li
faremo domani. |
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Tappa
tecnica per rifornire le moto di carburante. |
Tipico
agriturismo locale "dal produttore al consumatore": sulla sinistra
si vedono le pecorelle che fanno beeee beeee beeee e che cercano
Heidi ... al centro le pecorelle che fino a cinque minuti prima
facevano beee beee beee e non hanno trovato Heidi, ma hanno
tovato PEDAR, adesso sono appese e scuoiate ... sulla destra
verranno poi cotte alla brace e tumulate nei potenti stomaci
degli avventori del locale (mio compreso ... slurp !). |
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Arriviamo
a Gabes, visitiamo il suk e la grande oasi ( non ho le foto
perche' era buio e non sono venute ). |
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4
Gennaio 2004
: Ripartiamo da Gabes in direzione Tunisi dove ci attende nel
pomeriggio la motonave Cartaghe per l' imbarco con destinazione
Genova.
Finalmente un' autostrada : così "tiro" un pò la
mia Hornettona ma ... a circa 210Km/h mi si è strappato
un cinghiolo di ancoraggio della borsa laterale sinistra ed
ho dovuto tenere una velocità di crocera più umana.
Anche perchè, oltre che perdere la borsa, avrei perso
per strada tutti i miei conpagni di viaggio equipaggiati con
moto fatte apposte per il deserto come BMW GS, Honda Transalp
... |
Durante
la tappa verso Tunisi ci fermiamo a mangiare ed a visitare la
citta di El Jem dove esiste un Colosseo uguale al nostro che
c'e' a Roma ma questo e' molto piu' piccolo. |
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Altro
punto di ristoro tunisino trovato lungo il percorso. |
Mercatino
turistico di El Jem con i tavolini dei vari punti di ristoro
sulla piazzetta. |
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Il
Colosseo di El Jem. |
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Arrivo
a Tunisi, espletamenteo delle formalità doganali ed imbarco
sul traghetto. |
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La
vacanza si può considerare terminata ma ... |
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la
voglia e lo spirito di ripartire sono fortissimi, il fascino
misterioso che avvolge quella
"immensità del nulla"
che è il deserto mi spinge a sognare un nuovo giretto
: |
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Tunisia,
Algeria ( mi manca il timbro algerino sul passaporto così
completo tutto il nord Africa ), Marocco ( Marrakesh è
eccezzionale ) con rientro in Italia passando per Spagna e Francia. |
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Hornettona
imbarcata ed imbragata sulla motonave Cartaghe. |
Foto
"segnaletica" di PEDAR con la celeberrima targa libica. |
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Ciao,
alla prossima ... |
PEDAR |
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Percorso
: ( spannometricamente ) |
- Genova per imbarco fino
a Tunisi
- Tunisi
- Kairouan
- Gabes
- Ben Guardane
- Sabrata
- Tripoli
- Khoms
- Misurata
- Taurgha
- Ban Walid
- Tarhuna
- Ghayran
- Yfren
- Surmana
- Ras Ajdir
- Gabes
- Sfax
- El Jem
- Sousse
- Tunisi per imbarco fino
a Genova
- Genova
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Alcune
di queste foto fanno abbastanza schifo sia perchè avevo
le dita davanti all' obbiettivo e sia perchè la macchina
fotografica si è allagata più volte durante il tragitto
sott'acqua. |